Sensi abile e arruolabile? Per lui (e Conte) arrivano due test importanti
Stefano Sensi continua a lavorare per trovare la forma ideale per tornare a giocare. Ma ora arrivano due sfide in cui Conte può provarlo.
TRAVAGLIO – Stefano Sensi sembrava avere intravisto la luce alla fine del tunnel. Tutti i problemi muscolari dell’ultimo anno sembravano ormai alle spalle. Antonio Conte però fa tesoro delle sue esperienze, e quindi preferisce non rischiarlo. Al tempo stesso ne apprezza moltissimo le proprietà di calcio, e sa quale contributo può dare il numero 12 alla manovra dell’Inter. In primis, un’accelerazione verticale che quasi nessun altro in rosa possiede. E lo si è visto contro Cagliari, Napoli e Spezia, dove il tecnico butta in campo Sensi per dare una svolta a partite difficili da sbloccare (o riprendere, come in Sardegna). Poi, prima dell’ottavo di finale di Coppa Italia contro la Fiorentina, la ricaduta. Il centrocampista era nella distinta dei titolari, ma un risentimento durante la rifinitura lo ha bloccato. E subito risale la paura di ripercussioni più gravi, che spingono Sensi a chiedere di non scendere in campo.
PAURA – Un sintomo che rischia di essere doppiamente preoccupante. Innanzitutto a livello fisico: ormai, non appena Sensi avverte segnali di dolore, lo staff medico dell’Inter si trova davanti un dejà vu. E poi, come facilmente ipotizzabile, questi segnali portano con sé una preoccupante componente psicologica di paura. Sensi ormai conosce il suo corpo e le sue fragilità. Ed è quindi il primo a non fidarsi: meglio fermarsi ed evitare rischiosi sovraccarichi, che ricadere nel travaglio iniziato il 6 ottobre 2019. Il lavoro su di lui, per Conte, deve quindi tenere conto di entrambe queste variabili. Sensi deve riacquistare confidenza e fiducia verso i propri muscoli: questo è l’ultimo vero step per recuperare appieno l’ex Sassuolo.
FIDUCIA – L’Inter e Conte non sono spaventati da questa situazione, e lo dimostra la scelta di mercato presa in estate. Nessuno ha avuto dubbi nel riscattare Sensi dal Sassuolo, investendo 20 milioni di euro. Società e allenatori credono nel giocatore, e questo è il segnale più importante per Sensi. Che ora deve tornare a giocare in modo spensierato, possibilmente sugli stessi sfolgoranti livelli della tarda estate 2019. La scelta di non rischiare contro la Fiorentina, in una sfida da dentro o fuori, è comprensibile. Ma ora si presentano una serie di impegni che possono alleggerire il carico emotivo per Sensi. Tra Udinese (sabato alle 18) e Benevento è quindi lecito attendersi un impiego consistente di Sensi da parte di Conte, forse anche dal primo minuto.