Inzaghi col Porto punta sulla difesa, ma è tradito dall’attacco

Inzaghi in Porto-Inter aveva un piano partita chiaro. Che però è riuscito solo a metà, a causa della prestazione negativa degli attaccanti nerazzurri.
PIANO PARTITA – Inzaghi per il ritorno col Porto è partito con un’idea molto chiara. Quasi estremizzata. Primo non prenderle. Difendere a ogni costo l’1-0 dell’andata. Una gara in trincea. Con un fatto che ha reso ben evidente questa scelta: l’impiego dei quinti di centrocampo. Tenuti sempre molto bassi. Nessuna salita, nessun pressing, nessun uomo da seguire. Coprire la posizione per non scoprire le fasce e costringere gli attaccanti del Porto a girare al largo. E la fase difensiva, esclusi gli ultimissimi minuti del recupero, ha funzionato. Quello che è mancato è stata l’uscita dalla fase difensiva.
DA DIFESA AD ATTACCO – Impostare una partita difensiva infatti è solo una metà del lavoro. Ogni squadra deve anche sapere come poi portare pericoli nella metà campo avversaria. Per non vivere un vero e proprio assedio, insostenibile per chiunque o quasi. E magari sfruttare gli spazi che gli avversari devono inevitabilmente lasciare stando alti. Per farlo però al di là di movimenti impostati serve il contributo attivo dei giocatori. In particolare degli attaccanti. E questo in Porto-Inter è mancato.
I due attaccanti titolari, Dzeko e Lautaro Martinez, infatti hanno faticato molto a tenere e giocare palloni. Anzi moltissimo. Il loro contributo al gioco non è stato entusiasmante già per volume di palloni toccati, ma soprattutto per qualità. Il bosniaco si ferma al 63% di passaggi riusciti, l’argentino scende adirittura al 50%. Con nessun lancio lungo realizzato, che poteva essere utile per trovare spazi velocemente. I palloni persi secondo Whoscored sono uno e tre, secondo Sofascore i possessi persi 10 e 15. Due falli subiti in totale, uno a testa, a fronte di tre fatti (tutti da Dzeko). Cinque contrasti vinti su 14, mentre per i duelli aerei 6 su 14. Una prestazione negativa di coppia che, aggiunta alla serata negativa di Barella, ha castrato i piani offensivi della squadra.