Inzaghi all’Inter inizia il mese più difficile della sua carriera ma le ombre sono solo cinesi
Inzaghi ha visto invertire l’opinione pubblica sul suo conto da un momento all’altro. O forse più precisamente, da un girone all’altro. L’attuale allenatore dell’Inter è finito al centro dell’attenzione e anche delle voci di mercato, che ora lo vorrebbero più lontano da Milano. Uno scenario non corrispondente alla realtà oggi, ma ciò non toglie che sta per arrivare il mese-verità della sua carriera in panchina. E sarebbe il caso di dimostrare davvero qualcosa
APRILE SOTTO PRESSIONE – Provate a mettervi per un attimo nei panni di Simone Inzaghi e vivere la sosta internazionale con lo stesso ronzio nelle orecchie. Il motivetto dei “7 punti in 7 giornate” in questo ultimo periodo è alla base di ogni notizia (parolone…) di calciomercato sull’Inter, anche per quanto riguarda la panchina. Una pressione extra che si aggiunge al già complicato vissuto quotidiano di Inzaghi ad Appiano Gentile. In questa settimana inizierà il mese più difficile della sua carriera di allenatore: si gioca letteralmente tutto. A Torino la prima di otto fette di Scudetto (senza vittoria la nona diventerebbe inutile). E battere la Juventus in casa propria non è certo una passeggiata. Poi altre due partite di Serie A (contro l’Hellas Verona e in casa dello Spezia) prima del Derby di Milano decisivo per l’acceso alla Finale di Coppa Italia, primo obiettivo a livello temporale. E anche in questo caso non si può parlare di Inter favorita, soprattutto finché il Milan è capolista in Serie A. Pertanto, partendo dallo 0-0 dell’andata in “casa” rossonera, si tratta della squadra da battere, oggi. Infine, in attesa di capire se e quando verrà recuperata la trasferta di Bologna, l’Inter chiuderà il mese di aprile a San Siro ospitando una Roma affamata di punti europei. Possibile immaginare un calendario e un mese peggiore?
Il futuro di Inzaghi sulla panchina dell’Inter
OMBRE DELLA FUFFA – Inzaghi non ha grossi margini di manovra e scelta né un paracadute. Qualunque sia il passo falso, in Serie A o in Coppa Italia, vedrà piovere su di sé critiche ancora più velenose di quelle lette e sentite nelle ultime due settimane. E con altre quattro-cinque, chissà magari sei, partite da giocare a maggio, la situazione non potrebbe che degenerare. Per questo è fondamentale non fallire il mese di aprile ma soprattutto non farsi risucchiare dal vortice negativo creatosi. Juventus-Inter non è ancora l’ultima spiaggia ma potrebbe diventarla se Inzaghi perdesse definitivamente la bussola. Negli ultimi giorni più di un allenatore è stato accostato all’Inter come possibile erede di Inzaghi sulla panchina. C’è chi ipotizza di un’Inter delusa e in procinto di esonerare il proprio allenatore. Nulla di più falso. Inzaghi ora deve dimostrare di “essere da Inter”, questo è certo. E anche per questo motivo ora non si parla di rinnovo di contratto ma allo stesso tempo è prematuro parlare di separazione a fine stagione. Chi incentiva le voci sui vari Roberto De Zerbi, Gennaro Gattuso e compagnia non fa altro che sparare sulla croce rossa. L’ombra di nuovi allenatori su Inzaghi oggi è praticamente nulla come lo era quella di Massimiliano Allegri su Antonio Conte a dicembre 2020, però fa scena. Le uniche ombre attualmente in casa Inter sono quelle cinesi, che ricordiamo essere un gioco artistico per allestire uno spettacolo teatrale d’intrattenimento. Ma il pubblico interista oggi non ha bisogno di spettacolizzare il futuro sulla panchina: sta per iniziare il mese più difficile per la carriera da allenatore di Inzaghi, l’Inter ritrovi compattezza intorno al suo tecnico. Poi si vedrà, a maggio.