Editoriali

Inter-Conte: una separazione che non accontenterebbe nessuno

La prima stagione all’Inter di Antonio Conte è positiva nei risultati. Ma le scorie finali rischiano di compromettere irrimediabilmente il futuro di entrambi. Ecco perché una separazione tra società e tecnico è lo scenario meno auspicabile.

COSTI-BENEFICI – Se il rapporto tra l’Inter e Antonio Conte fosse una funzione di matematica economica, diremmo che tra costi e benefici il pendolo oscilla verso i secondi. Assunto nell’estate 2019 con piani triennali per raggiungere la gloria, al primo anno il tecnico ci è andato molto vicino. In campionato un solo punto separa Juventus e Inter nella classifica finale (sebbene il distacco più realistico sia di 6-7 punti). Un divario abbondantemente colmato dopo – letteralmente – 12 mesi, più velocemente del previsto. La finale di Europa League, nonostante la sconfitta, è il punto più alto raggiunto dai nerazzurri negli ultimi 10 anni. Romelu Lukaku, uomo voluto da Conte a ogni costo, ha trascinato la squadra con 34 gol. Al primo anno, numeri che non si vedevano dai tempi di Ronaldo. Nessun dubbio, in casa Suning, sulle capacità di Conte, alla luce di questo sfolgorante primo anno.

NESSUNA CONVENIENZA – Tuttavia, Conte e l’Inter potrebbero anche separarsi. Se gli sfoghi dopo Dortmund e Bergamo sono (quasi) passati in cavalleria, le dichiarazioni dopo la sconfitta contro il Siviglia rischiano di essere determinanti. Il tecnico afferma che la squadra è sulla strada giusta per costruire un ciclo vincente, ma al tempo stesso lamenta scarsa protezione mediatica, che sovraespone i suoi giocatori. Nel corso dell’incontro di domani, Steven Zhang cercherà di valutare quanto peseranno queste considerazioni nel futuro di Conte. Ma l’ipotesi delle dimissioni rimane nel periodo ipotetico dell’impossibilità. Conte ha ancora due anni di contratto (a 12 milioni annui) con l’Inter, che al tempo stesso ha ancora sotto contratto Luciano Spalletti (fino a giugno 2021). Attualmente, una separazione sarebbe il contrario di un’operazione win-win. Entrambe le parti in gioco non hanno convenienza a separarsi.

FUTURO – Più del mercato, per Conte potrebbe pesare la visione di Suning della struttura che una società come l’Inter deve avere. La visione del tecnico è molto chiara, e la proprietà non può ignorarla. Conte e Zhang sono perfettamente allineati sugli obiettivi da raggiungere. Ora non resta che comprendere quanta distanza c’è sulla strategia. Anche l’esonero è una possibilità che rimane sfocata sullo sfondo. Zhang crede in Conte, come dimostra la scelta compiuta nella scorsa estate. Separarsi vorrebbe dire interrompere un percorso di costruzione ben avviato: un lusso che – nel momento attuale – l’Inter non può permettersi.

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