Da Young a Kolarov, passando per i rientri: il primo tesoretto Inter è pronto
L’Inter deve ridurre il monte ingaggi, e il primo step passerà obbligatoriamente dai giocatori in scadenza, In primis Young e Kolarov, ma non solo.
OTTIMIZZARE I COSTI – L’Inter sta programmando il futuro, ma la parola chiave attualmente è “ottimizzazione”. Il monte ingaggi della rosa nerazzurra ammonta a 149 milioni di euro, il secondo più alto della Serie A dopo la Juventus. A causa delle contingenze economiche, che stanno appesantendo i bilanci di tutte le grandi squadre, urge lavorare a una riduzione. E il primo assist verso questo obiettivo arriva dai giocatori in scadenza.
IN SCADENZA – Il prossimo giugno scadranno i contratti di Ashley Young, Aleksandar Kolarov, Daniele Padelli, Danilo D’Ambrosio e Andrea Ranocchia. Di questi, solo il jolly numero 33 aveva già avviato una trattativa di rinnovo col club. Per gli altri tre, invece, si avvicina sempre più il momento dei saluti. E questo porterà già 8,3 milioni di euro netti nelle casse dell’Inter, in forma di risparmio sugli ingaggi. Se anche il rinnovo di D’Ambrosio dovesse sfumare, il totale salirebbe a 10,3. E non è finita.
ESUBERI – Con ogni probabilità tutti i giocatori in prestito torneranno all’Inter. Parliamo di Radja Nainggolan, Joao Mario, Dalbert e Valentino Lazaro. Nessuno di questi rientri nei piani del club e di Antonio Conte, pertanto si cercherà di risolvere in via definitiva il loro rapporto, attraverso una cessione. Al netto di eventuali (e sperabili) plusvalenze, si otterrebbe un risparmio di oltre 13 milioni (netti) di stipendi. A cui l’Inter spera di aggiungere altri 20 milioni, che potrebbero arrivare in caso di addio di Alexis Sanchez e Arturo Vidal, due pedine più che sacrificabili.
RIEQUILIBRIO – Parlando solo dei giocatori attualmente in rosa, l’Inter arriverebbe così a privarsi di sette elementi. Solo due dei quali hanno una certa rilevanza nei numeri dell’undici Campione d’Italia (i due cileni). Dovranno quindi essere sostituiti con profili più giovani e meno costosi, in grado di dare un contributo maggiore anche al gruppo dei titolari. Ma se già l’Inter riuscisse a realizzare questo risparmio da oltre 43 milioni complessivi (e parliamo solo di valori netti), la necessità di tagliare il monte ingaggi diventerebbe una priorità secondaria.