Longhi: “Borussia Dortmund-Inter, ko significa una cosa. Conte e Icardi…”
Intervistato sulle frequenze di “Radio Sportiva” nel corso della trasmissione “Microfono Aperto”, Bruno Longhi ha parlato della sconfitta in Borussia Dortmund-Inter, di Antonio Conte e Mauro Icardi
CONTE – Queste le parole di Bruno Longhi sullo sfogo di Antonio Conte al termine della sconfitta Borussia Dortmund-Inter, quarta giornata del gruppo F di Champions League: «Ieri ha citato Sensi e Barella per tirare in ballo la mancanza di esperienza europea, non per criticare il valore dei giocatori. Il fatto che la squadra sia crollata nel 2° tempo sia ieri che a Barcellona, significa che quando giochi con certe squadre paghi qualcosa in termini di rosa. Lo sfogo di Conte è avallato dai risultati conseguiti dall’Inter in Champions».
ROSA INTER – «Conte ha sposato la linea della società, che non voleva più avere niente a che fare con giocatori come Nainggolan, Perisic e Icardi. La squadra ha fatto due mezze partite eccezionali, a Dortmund e Barcellona. Non le ha fatte interamente perché le è venuta a mancare la linfa dalla propria rosa».
ICARDI – «Marotta un giorno mi ha detto che per tenere Icardi, l’Inter avrebbe dovuto cedere dieci giocatori. L’argentino è un capitolo chiuso, non ha senso riaprirlo ora».
SECONDO TEMPO – «L’Inter è andata in completa confusione nel secondo tempo di Dortmund, sono stati commessi tanti errori che hanno alimentato i contrattacchi del Borussia».
ATTACCHI A CONTE – «Chi accusa Conte di non essere un allenatore di livello europeo dice delle panzane. Marotta mi ha detto chiaramente che con lui in panchina l’Inter poteva rendere il 20-30% in più. Nel secondo tempo di Dortmund la squadra si è spaventata, Conte c’entra poco. C’entra invece la capacità dei giocatori di gestire certe situazioni. Il tecnico aveva preparato la partita in maniera egregia».
CALCIOMERCATO INTER – «Al mercato di gennaio mancano ancora due mesi e comunque non so cosa potrà produrre. A giro non ci sono mostri sacri, in più ci sono dei paletti economici da rispettare. Questi continui riferimenti alla società Inter da parte di Conte, potrebbero essere fatti in separata sede e non davanti ai microfoni dei giornalisti».