Bigica: “Inter ci farà sudare, ma oggi era più riposata! Sul palo finale…”
Emiliano Bigica – allenatore della Fiorentina Primavera -, intervistato da “Sportitalia”, spiega l’importanza di aver vinto in casa dell’Inter nonostante le difficoltà oggettive pagate in campo e soprattutto prima di scendere sul rettangolo di gioco
BUON RISULTATO – La Fiorentina Primavera mette il primo tassello verso la finale di Coppa Italia, anche se Emiliano Bigica richiama tutti all’ordine: «Anche se perdessi la voce, sarei comunque felice perché ho visto che la mia squadra ha approcciato bene la partita e anche nel secondo tempo ha avuto delle buone trame di gioco che ci hanno permesso di mettere in difficoltà l’Inter, che a sua volta è una squadra forte: ha individualità importanti ed è ben organizzata, sono convinto che nella partita di ritorno ci darà filo da torcere. Noi abbiamo giocato sabato a Udine una partita intensa su un campo pesante, loro no (Inter-Sampdoria è stata rinviata proprio per l’impraticabilità del campo dopo la nevicata, ndr): è oggettiva la spiegazione, ma non significa che per questo abbiamo abbassato il baricentro, non siamo ripartiti e non abbiamo creato problemi, siamo sempre ripartiti nel modo giusto e nel secondo tempo abbiamo rischiato meno del primo, quando l’Inter ha avuto più occasioni. Abbiamo avuto tre giorni per preparare questa partita: il primo libero, il secondo facendo degli schemi alla lavagna e ieri solo rifinitura, ci stava che potessimo sbagliare qualcosina. Ci sono stati dei cross, l’ultimo (quello che ha portato al palo di Sebastiano Esposito, ndr) mi sembrava viziato da un fallo, ma la squadra ha fatto comunque bene. La squadra ha capito tutti i momenti della partita, quando poteva affondare e doveva soffrire: i ragazzi hanno giocato da grandi e capito quando non pressare alti, questo è un gradino in più nella nostro percorso di crescita. Lo 0-1 è un buon risultato, ma non ci mette sicuramente nelle condizioni di essere già finale: ci sarà da sudare tra un mese, vediamo come ci arriviamo».