Bastoni: «Inter, all’inizio fatto la guerra. San Siro ci aiuta, mai fischi!»
Alessandro Bastoni, ospite del podcast ‘Frog Talks’ di Andrea Ranocchia, si racconta. Dall’inizio all’Inter, voluto da Antonio Conte, ai recenti momenti vissuti a San Siro.
PRINICPIO – Alessandro Bastoni inizia raccontando: «Io ero dell’Inter, venivo dall’Atalanta, avevo fatto tre settimane qua e poi sono andato in prestito. Avevo rotto il menisco, son venuto qua dall’Atalanta e ho fatto l’operazione qua. I primi due anni il menisco mi ha fato problemi, ogni tanto mi bloccavo e facevo fatica a piegare la gamba. Adesso va bene. Poi ho fatto Parma per una stagione e poi ho avuto la fortuna di incontrare Antonio Conte qui all’Inter e mi ha tenuto. Io quell’anno avevo fatto le guerre per andare via da qua. Avevo detto a Tullio Tinti “Ma che ci sto a fare?”. C’era Godin, Skriniar, De Vrij. Io avevo fatto un buon campionato a Parma ma era un livello diverso. Poi Conte ha insistito. In quegli anni abbiamo fatto una fatica allucinante ma stavamo talmente bene che passava.
MENTALITÀ – Alessandro Bastoni sul periodo di Simone Inzaghi all’Inter: «Da lì è iniziata la mentalità? Assolutamente sì. Simone Inzaghi ha trovato un gruppo di ragazzi perfetto. Ragioniamo da squadra. Non c’è quello che dice “Non gioco quindi faccio casino, mi alleno male”. Siam tutti focalizzati per far bene. A noi ha fatto bene fare quegli anni dietro a te – Ranocchia -, Handanovic, Brozovic. Abbiamo imparato tanto. Dal settore giovanile dell’Atalanta ho sviluppato quelle che sono le mie capacità attuali. Lì non si fa palestra o corsa ma solo tecnica. Il fatto di non aver paura di giocare la palla».
Bastoni, l’intesa con con l’Inter e la carica di San Siro
ATMOSFERA – Alessandro Bastoni continua, raccontando le emozioni provate a San Siro: «Con Calhanoglu mi trovo bene perché è un giocatore che non ha paura. Al di là del ruolo, perché a volte mi trovo quinto, a volte mezz’ala, c’è sintonia e ci troviamo bene. San Siro è incredibile, anche l’altra sera contro la Juventus è stata una cosa spettacolare. A parte l’anno del Covid, da quando sono all’Inter sotto i 70 mila spettatori non l’ho mai visto. Ci aiutano veramente tanto, li senti anche nelle difficoltà non ci sono più i fischi ma c’è tanto sostegno».