Mondo Inter

La testimonianza di un tifoso dell’Inter a San Siro: «Dovete uscire altrimenti…»

Un tifoso dell’Inter, presente a San Siro per assistere alla partita contro la Sampdoria, racconta quanto accaduto tra gli spalti del settore Nord. Secondo la testimonianza, esposta ai microfoni di “Pressing”, la notizia della morte di uno dei capi della Curva Nord ha innescato una serie di minacce ai danni della tifoseria nerazzurra.

TESTIMONIANZA – Nel corso di Inter-Sampdoria lo San Siro è stato scenario di azioni poco piacevoli da parte di un gruppo appartenente alla tifoseria nerazzurra. In seguito alla notizia, giunta nel corso del match di Serie A, dell’uccisione di uno dei capi ultras della Curva Nord (vedi articolo), il secondo anello verde ha cominciato a svuotarsi. Secondo le numerose segnalazioni dei presenti, però, non tutti i nerazzurri hanno lasciato volontariamente lo stadio. Alle tante testimonianze degli ultimi giorni, si unisce anche quella rilasciata a “Pressing” da un tifoso dell’Inter, presente sabato scorso sugli spalti a Milano. Secondo quanto riportato dal ragazzo, sin da subito l’impressione era quella di star assistendo a una partita diversa dal solito. La tifoseria organizzata del settore Nord dello Stadio “Giuseppe Meazza” aveva comunicato all’inizio della sfida la decisione di non partecipare con cori, esultanze o bandiere. E chi non si adeguava alla scelta, fa sapere il testimone: «Veniva un po’ ripreso, perché non volevano nemmeno che si cantasse. Alla fine del primo tempo, poi, abbiamo visto di peggio. La gente usciva sollecitata dai più giovani. Non dai capi ultras della curva, perché quelli non si muovono».

Violenza e menefreghismo, il racconto del tifoso dell’Inter

AMAREZZA – A quel punto il ragazzo, intestarditosi, ha deciso di rimanere per parlare e capirne di più sulla situazione. Le uniche risposte che ricevute, però, sono state: «Dovete uscire, altrimenti sono botte!». A tal proposito, il ragazzo ci tiene a smentire le voci sulla violenza fisica messa in atto dalla Curva Nord e afferma: «Non è vero che alzavano le mani. Ci minacciavano che sarebbe successo se non fossimo usciti. Magari spintonavano, però se non ci fossimo mossi sarebbe potuto succedere qualcosa». L’intervento del ragazzo, per la trasmissione di Italia 1, si conclude con un commento personale su quanto accaduto. Il tifoso si dice deluso, amareggiato e con poca voglia di tornare allo stadio per sostenere l’Inter. Dello stesso parere sono anche i tanti interisti presenti a San Siro sabato sera. Questo, però, non sembra importare agli ultras nerazzurri che, a quanto pare, hanno risposto: «A noi cosa ce ne frega?».

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