Gravina: “Serie A, ecco quando decidiamo. AIC? Sciopero paradossale”
Gravina, presidente dell’AIC, ha parlato della situazione della Serie A in un’intervista per “La Repubblica”. Oltre a giovedì prossimo, quando ci sarà l’incontro col ministro Spadafora, c’è un’altra data per avere la certezza del futuro del campionato, play-off inclusi. E una replica alle minacce di ieri dell’AIC sullo sciopero (vedi articolo).
VOLONTÀ DI RIPARTIRE – Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è ottimista: «La Lega Serie A ha indicato il 13 giugno come data per la ripresa. Aspettiamo l’incontro con il ministro Vincenzo Spadafora il 28 maggio per capire se e quando potremo fissare una data che in tanti aspettano: i tifosi, gli addetti ai lavori e decine di migliaia di lavoratori dell’indotto che vedono i propri posti di lavoro a rischio. Le minacce dell’AIC? Sarebbe paradossale pensare a uno sciopero dei calciatori oggi che il Paese cerca di ripartire. Noi non abbiamo autorizzato i club a non pagare, sarà il Collegio arbitrale a decidere sui contenziosi relativi agli stipendi. Auspicavamo un accordo sui tagli tra le leghe e l’AIC, ma non c’è stato verso. Peraltro resta l’obbligo di pagare tutti gli emolumenti a chi ha un contratto al minimo federale, le fasce più deboli sono tutelate».
NO AI CAMBI – Gravina entra nel merito delle decisioni di mercoledì del Consiglio Federale sulla Serie A e gli altri tornei: «Le competizioni si concludono in base al merito sportivo, se qualcuno pensava di derogare è rimasto deluso. Se le condizioni sanitarie lo consentiranno, i campionati devono essere portati a termine regolarmente, altrimenti procederemo a introdurre play-off e play-out con la partecipazione di tutti i club divisi per fasce di classifica. Solo come ultima istanza, se non sarà possibile riprendere, potremmo individuare un criterio oggettivo per la definizione delle graduatorie, seguendo un algoritmo, ma sempre con promozioni e retrocessioni. Decideremo tutto nella prima settimana di giugno».
PRECISAZIONI – Gravina conclude: «I furbetti sono avvisati, un pool verificherà puntualmente tutte le situazioni. Non è più possibile che uno esca fuori e dica: “Fermiamo tutto”, perché così vince lui. Blocco delle retrocessioni? Non si può creare consenso attorno a quest’ipotesi, che è contro i valori base dello sport. Le retrocessioni ci saranno. Serie A 2020-2021? L’1 settembre non parte un nuovo campionato, ma solo la nuova stagione. Faremo delle riflessioni, sia sulla data di inizio del nuovo torneo sia sul format futuro. Non dico di più ma può esserci una modalità diversa per consentire un campionato più avvincente e meno carico di impegni».
Fonte: La Repubblica – Matteo Pinci