Interviste

CONFERENZA – Inzaghi e Marotta presentano l’Inter 2023-2024

Inzaghi e Marotta sono stati protagonisti della conferenza stampa di inizio della stagione dell’Inter. L’allenatore e l’AD Sport hanno risposto alle domande dei giornalisti presenti a partire dalle ore 18. Rileggi il contenuto della diretta testuale (aggiornato dal basso verso l’alto).

18.42 Finisce qui la conferenza di Inzaghi e Marotta, domani il raduno dell’Inter.

Gosens può essere ancora un giocatore importante per l’Inter il prossimo anno?

Assolutamente sì, ha fatto un’ottima parte finale di stagione lo scorso anno alternandosi con Dimarco. Non so cosa riserverà il mercato, ma ci conto molto.

Barella centro-sinistra e Frattesi sul centro-destra come in Nazionale: può essere questa l’idea? Thuram più prima o seconda punta?

Per quanto riguarda Frattesi e Barella possono giocare tranquillamente insieme, l’hanno dimostrato in Nazionale. Barella già altre volte quando ho sostituito altri giocatori ha fatto la mezzala sinistra senza nessun problema, sono due giocatori molto forti che possono giocare insieme. Per quanto riguarda Thuram è un giocatore importante con una struttura fisica molto buona. Ha fatto un’ottima stagione al Borussia Monchengladbach e cinque partite ai Mondiali con la Francia: è molto bravo.

Sarà lanciato qualche giovane dalla Primavera?

Carboni sarà con noi e farà il ritiro con noi, già l’anno scorso ha esordito e giocato partite difficilissime. Se penso a lui prima dell’anno scorso in ritiro e quando è partito per i Mondiali Under-20 con l’Argentina so che gli ha fatto benissimo. L’anno scorso ha giocato pure Zanotti, che abbiamo fatto una scelta di farlo andare in prestito, chiaramente Esposito e altri saranno aggregati e devono essere bravi a giocare partite al livello dell’Inter.

Andasse via Onana si prenderà un portiere bravo coi piedi? Ci sarà ancora l’alternanza fra i pali?

Assolutamente. Dovrà essere bravo tecnicamente, con la società stiamo vedendo di trovarne non solo uno ma qualcuno in più. Gli ultimi due anni qua all’Inter, prima con Handanovic poi con Onana, abbiamo avuto portieri di grandissimo palleggio e nell’ultimo anno alla Lazio avevo Reina: sarà questa la caratteristica.

Che Inter sta nascendo e cosa si aspetta Inzaghi dal mercato?

Chiaramente sappiamo che abbiamo delle caselle da colmare. Con la società siamo in completa sintonia, come l’anno scorso faremo venti giocatori più tre portieri più tre-quattro ragazzi che saranno con noi. Ci manca un centrocampista, Calhanoglu sarà il play con Asllani, manca la casella dell’esterno di destra. Abbiamo passato un momento con D’Ambrosio infortunato e il problema di Skriniar, siamo stati bravi a mettere Darmian in quel ruolo e quest’anno sarà riconfermato lì. Poi dovremo essere bravi a completare e migliorarci, la difesa con Acerbi, de Vrij, Bastoni, Bisseck e Darmian poi ci manca un uomo lì. Uno a centrocampo, uno in fascia e uno in attacco.

Le sarebbe piaciuto allenare ancora Milinkovic-Savic? Cosa pensa di chi va in Arabia Saudita ancora al top?

Per quanto riguarda le scelte personali non mi va di esprimermi. Ognuno fa la sua scelta in base alle proprie intenzioni, Milinkovic-Savic l’ho allenato alla Lazio ed è un giocatore di grandissima qualità. È un grandissimo giocatore, ha fatto una scelta di andare in Arabia Saudita ma è ancora giovane e avrà modo di tornare in Europa.

Inzaghi, meglio vincere il prossimo scudetto o giocare la prossima finale di Champions League?

Domanda difficile. L’anno scorso, pur non avendo vinto lo scudetto, è stata una stagione incredibile a livello di quanto provato e di nottate passate assieme ai nostri tifosi. Dopo la finale di Istanbul ho abbracciato tutti i nostri giocatori, nonostante la sconfitta sembrava che l’avessimo vinta noi la Champions League.

Chi può impensierire maggiormente l’Inter? Si può essere protagonisti?

Speriamo, per questo abbiamo voglia di ricominciare da domani. Non voglio fare griglie, c’è una squadra che ha vinto l’anno scorso e tante che hanno cambiato guida tecnica. Siamo lì e vogliamo competere, abbiamo questo grande desiderio di vincere la seconda stella. I nostri tifosi la inseguono da questi due anni e vogliamo dargli questa soddisfazione.

Crede ancora in Correa?

Assolutamente sì, fermo restando che i giocatori che alleno e che sono all’Inter sono i migliori al mondo, e penso lo siano per ogni allenatore. Correa è un ottimo giocatore che non ha reso come si aspettava la società, ma abbiamo massima fiducia in lui. Sappiamo che può fare molto meglio e di più, lo conosco meglio di voi avendolo allenato in precedenza e so che può crescere.

C’è un po’ di voglia di rivincita dopo l’ultima stagione?

No, sassolini non ne ho da togliere. Io penso solo al lavoro, cerco di lavorare al meglio per la mia società. È quello che ho fatto nei miei anni alla Lazio e nei primi due anni all’Inter, poi ogni allenatore ha la propria storia. Mi sono trovato benissimo qui con la società e i tifosi, cerco di proseguire in questo modo. È il terzo anno, erano quattordici anni che un allenatore non riusciva a fare il terzo anno all’Inter. Probabilmente io e il mio staff ce lo siamo meritati sul campo.

Inzaghi, che effetto le fa essere accostato a Guardiola, Klopp eccetera? È stato messo fra i dieci migliori allenatori al mondo.

Mi fa piacere, l’ho letta e spero di scalare altre classifiche.

Via Onana dentro Lukaku: è un sacrificio a livello tecnico che va fatto?

Chiaramente adesso stiamo parlando di Onana, che è un giocatore dell’Inter che domani sarà nei convocati in ritiro. Sappiamo che il calciomercato è imprevedibile, che tutte le squadre italiane devono vendere prima di acquistare. Sappiamo che c’è questo rischio, sono tranquillo e sicuro perché la società mi ha detto che avremo un’Inter competitiva. Mi sto battendo dalla riunione prima del mercato, Marotta vi ha spiegato prima le cose e ci dobbiamo convivere perché è il calcio moderno. L’Inter deve essere competitiva come negli ultimi due anni, abbiamo avuto problemi dopo il Covid ma fatto le cose al meglio.

Il finale della scorsa stagione può essere un’arma per iniziare forte?

Assolutamente sì, tantissima autostima. A differenza dell’anno scorso, quando avevamo vinto Supercoppa Italiana e Coppa Italia, quest’anno c’è stata la finale di Istanbul. Ma anche il percorso dell’anno scorso ci aveva dato grandissima autostima, affrontando Real Madrid e Liverpool che poi hanno fatto la finale giocandocela con entrambe.

Nelle prime dieci partite l’Inter incontra di big solo Milan e Roma: per Inzaghi quanto conta partire subito bene?

Senz’altro sarà importantissimo partire bene, sicuramente meglio dello scorso anno dove in campionato non siamo partiti nel migliore dei modi. Poi il calendario lo guardo ma non tanto: l’anno scorso gli ultimi due mesi dovevano essere quelli per l’Inter più duri, poi senza la sconfitta di Napoli abbiamo fatto il massimo dei punti. Sappiamo che abbiamo un inizio abbastanza soft, però tutte le partite del campionato danno insidie.

Lautaro Martinez sarà il capitano? Come si programma pensando che può arrivare un’offerta dall’Arabia Saudita anche per lui?

C’è sempre da stare sull’attenti, perché il mercato arabo abbiamo visto cosa ha portato nel nostro calcio. Per quanto riguarda il capitano devo parlarne ancora con la squadra, credo sia giusto farlo prima con loro quando saranno tutti al completo.

Inzaghi, riparte in scadenza di contratto: come si pone?

Per questo la società sa il mio pensiero, ne abbiamo parlato. Quello che mi preme è il campo e quello che si farà da domani, poi il resto l’ho detto alla società e al presidente quindi sono molto sereno.

Il turnover di Inzaghi è stato una delle chiavi del finale della scorsa stagione. Si ripartirà da qui?

Chiaramente. Sappiamo che quest’anno, non essendoci il Mondiale e non fermandoci a Natale, ci sarà solo un turno infrasettimanale. Però avremo le coppe, quindi avrò bisogno di tutti i giocatori. L’anno scorso, dall’inizio di aprile fino alla finale di Istanbul, c’era bisogno di tutti i giocatori e ci hanno dato una grande mano. L’augurio è che siano tutti disponibili: abbiamo avuto i risultati migliori recuperando Brozovic e Lukaku, che nella prima parte c’erano mancati.

La partenza di Brozovic può dare problemi?

Più che Brozovic farei un discorso generale su tutti i ragazzi che sono andati via, dal capitano Handanovic a Bellanova che era un ragazzo giovane in prestito. Hanno fatto tutti benissimo, con la società si è fatta una scelta di ringiovanire la rosa. Arriveranno altri giocatori che dovranno fare altrettanto bene, a questi ragazzi che non ci sono più da Handanovic a Bellanova passando per D’Ambrosio, Dzeko, Brozovic, Gagliardini, Skriniar eccetera hanno fatto la storia negli ultimi anni. L’augurio di tutti è che i nuovi arrivati facciano altrettanto.

Dopo la cavalcata dell’anno scorso possiamo dire che l’Inter ha salito l’ultimo gradino ed è al pari delle big d’Europa?

Chiaramente, l’avevo detto prima della finale, secondo me non c’era tutta questa distanza. L’abbiamo dimostrato in campo col Manchester City, in una partita secca: l’abbiamo giocata alla pari, abbiamo perso e c’è dispiaciuto tantissimo. Abbiamo tenuto testa alla squadra più forte d’Europa, in questi due anni si è lavorato tantissimo con un percorso lungo. Abbiamo cercato di colmare il divario, sapevamo la storia degli ultimi dieci anni dell’Inter in Europa con una finale di Europa League ma tanti problemi in Champions League. Sappiamo che sarà difficilissimo confermarci in Champions League, ma vogliamo fare del nostro meglio.

Che percentuale di squadra pronta alla tournée?

Mancano ancora cinquanta giorni alla fine del mercato. Sappiamo che cambierà ancora tanto da qui alla fine, è normale che c’è speranza perché è importantissima questa prima fase di lavoro. Però il mercato è imprevedibile: sappiamo che abbiamo giocatori domani e che magari fra dieci giorni ne arriveranno altri. Ormai siamo abituati da tanto tempo ad avere il mercato aperto.

Un giudizio sugli arrivi già fatti? Cosa darebbe riportare Lukaku?

Per quanto riguarda il mercato lo sapete: ho totale sintonia con questa dirigenza e questi dirigenti che sono sempre stati con me. Col presidente c’è grandissima sintonia, si sta lavorando e come ha detto il direttore Marotta è normale che sia un mercato non semplice. Stiamo lavorando nel migliore dei modi, gli acquisti ne sono testimonianza: Frattesi e Thuram sono giocatori internazionali, lo stesso Bisseck viene dagli Europei Under-21 e Di Gennaro ritorna. Lukaku è un giocatore di un’altra squadra, sappiamo cosa rappresenta per l’Inter e cosa ha fatto nella parte finale. Ho lottato tanto, insieme a tutti i dirigenti, per riportarlo qui lo scorso campionato e vorremmo farlo anche quest’anno. Appartiene a un’altra squadra, noi faremo tutto il possibile.

Dal primo Mancini l’Inter non ha lo stesso allenatore per il terzo anno consecutivo: si può pensare a un ciclo con Inzaghi?

Chiaramente, essendo il terzo anno, dopo che per tanti anni un allenatore non rimaneva è motivo di grande orgoglio. Grazie ai giocatori e alla società che mi hanno aiutato in questi anni, sappiamo di avere grandi sfide davanti a noi. Il percorso nelle coppe è stato quasi perfetto: abbiamo perso due partite in due anni, l’andata col Liverpool e la finale di Istanbul. In campionato siamo arrivati secondi e terzi, chiaramente dobbiamo fare meglio e cercheremo di farlo.

Obiettivo scudetto?

Chiaramente sì. Sappiamo che il DNA dell’Inter è il DNA della vittoria. Sappiamo che è il grande obiettivo, come lo è per tutte le squadre che cominciano. Non mi va di partecipare al toto-favorite: noi sappiamo che siamo l’Inter e che abbiamo il dovere di cercare di vincere la seconda stella. Ci metteremo tutte le nostre forze, ci saranno tante squadre che lo vorranno fare e da domani sappiamo già qual è il nostro grande obiettivo.

Domani si ricomincia: con che spirito si riparte?

Intanto buongiorno a tutti. Chiaramente c’è tantissima voglia: abbiamo passato una stagione lunga e intensa, per certi versi entusiasmante. È stata una stagione fatta di trofei e vittorie, ci sono stati momenti difficili che siamo stati bravi tutto l’ambiente Inter a compattarci tutti insieme e far sì che venisse una stagione ricca di soddisfazioni. Adesso riprendiamo con grandissima voglia, sappiamo che sarà una stagione intensa e vogliamo sia ricca di soddisfazioni per i nostri tifosi, che abbiamo già visto aver esaurito tutti gli abbonamenti a disposizione.

18.14 Inizia la conferenza di Inzaghi.

18.13 Queste le parole di Marotta: «Buonasera a tutti. È passato circa un mese dal termine della stagione scorsa, che ha visto il calcio italiano ritornare improvvisamente protagonista, mettendo tre squadre nelle finali delle coppe europee e presentando cinque semifinaliste. Questo ha fatto sì che il calcio tornasse agli albori degli anni Novanta e ai primi anni Duemila, in una situazione di assoluta competitività. Il gap con gli altri campionati continua però a crescere: è in corso una trattativa fra la Lega Serie A e i broadcaster, oggi le difficoltà delle società dipendono in gran parte dalla cessione dei diritti TV. Poi ci sono altre difficoltà, come per esempio che l’Italia è l’ultima nazione per strutture e grande carenza per quanto riguarda i centri dei settori giovanili, che rappresentano un aspetto molto lacunoso in uno degli strumenti per far crescere i nostri giovani e talenti. Un altro aspetto importante, che in questo momento è di moda, è che i capitali dell’Arabia Saudita sono arrivati in Europa. Hanno iniziato ad acquistare giocatori, questo fa diminuire la caratura del nostro calcio ma ci dà la possibilità di introitare cassa. Ci auguriamo quindi che il sistema federale, e anche il nostro ministro Abodi molto sensibile al calcio, possa accompagnarci ancora con più forza in un processo di riforma che porterebbe dei grandi benefici al movimento calcistico italiano. La scorsa stagione è stata caratterizzata dall’apice della finale di Istanbul, ma anche all’acquisizione di due trofei importanti. Va dato grande merito al nostro allenatore, che per gran parte della stagione ha avuto una critica aspra: ha riportato la nostra società dove mancava da anni, in un palcoscenico di tutto rispetto. Questo ci ha lusingato molto e ci ha dato grandissimo orgoglio. Il nostro percorso in campionato è stato anche condizionato dalla sosta forzata per i Mondiali in Qatar, ci ha trovati un po’ in difficoltà ma poi siamo riusciti a conquistare una meritata qualificazione alla nuova Champions League. Questo è un atto di grande orgoglio, perché sono anni che siamo presenti in una competizione di così grande fascino. Essere vicecampioni d’Europa è motivo di grande orgoglio, che ci porta a far sì che l’anno che inizia sia ulteriore stimolo per far bene. Questo deve coincidere col fatto che è in atto una campagna di trasferimenti: il nostro bravissimo direttore sportivo Piero Ausilio, che ho avuto modo di conoscere in questi anni, ha lavorato e sta lavorando duro. Lo sta facendo in sinergia con Dario Baccin, Inzaghi e nel rispetto delle linee guida che la proprietà sta indicandoci. Devo dire che, in questi anni, abbiamo dimostrato che anche senza fare grandissimi investimenti siamo riusciti a imbastire squadre importanti messe poi a disposizione dell’allenatore, che ha valorizzato il parco giocatori. Mancano ancora quaranta giorni all’inizio del campionato, c’è ancora tanto da fare però state certi che noi cercheremo di fare una squadra competitiva. Cercando di dare un modello diverso alla stagione precedente: i tre acquisti fatti hanno una caratteristica, voler ringiovanire la squadra come età e dare un contributo alla nazionale. Questo è un ulteriore orgoglio: accanto ai già presenti nella rosa, che sono comunque stati convocati in Nazionale, abbiamo acquisito uno dei migliori talenti come Frattesi che darà contributo alla nostra Nazionale. Questo con l’augurio che il calcio italiano possa riconquistare quella posizione che merita e che ci ha sempre contraddistinto. L’Inter sarà competitiva, lo sarà perché lo vogliamo. Il fatto che partiamo con questa nuova stagione con tutta la dirigenza presente dimostra che, accanto alla squadra che va in campo, ce n’è una dietro le quinte fondamentale. Siamo un bel team di dirigenti e di management che ama l’Inter, devo ringraziare anche i nostri tifosi che ci hanno accompagnato in tutte le partite. Ma il ringraziamento più grande va alla famiglia Zhang, che anche nelle difficoltà non ci ha fatto mancare le risorse per far sì che il lavoro nostro avesse una sua finalizzazione. Ringrazio anche la parte Corporate, nella persona di Alessandro Antonello, che supporta la parte sportiva ed è indispensabile».

18.04 Ecco Inzaghi e Marotta, sarà quest’ultimo a iniziare con un discorso.

17.45 Un quarto d’ora all’inizio della conferenza stampa di Simone Inzaghi e Giuseppe Marotta. Il tecnico e l’AD Sport presenteranno la nuova stagione dell’Inter, che inizierà domani con il raduno ad Appiano Gentile. Dove non ci sarà Samir Handanovic a fine contratto, con il saluto del club arrivato poco fa.

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