Analisi tattica

Inter-Verona: Conte azzecca i cambi (2 gol in 2′), Barella il jolly con le ultime energie

L’Inter può sorridere prima della sosta. La rimonta sull’Hellas Verona permette alla squadra di Conte di chiudere in vetta a quota 31 punti in attesa di Juventus-Milan. Il 2-1 porta le firme di Vecino e Barella, quest’ultimo autore di un gol bellissimo nel finale. Ottima la reazione nerazzurra nella ripresa dopo un primo tempo sottotono. Ecco l’analisi tattica di Inter-Verona

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare l’Hellas Verona: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Lazaro, Vecino, Brozovic, Barella, Biraghi; Lukaku, Lautaro Martinez.

Inter-Verona Formazione Ufficiale
Inter-Verona Formazione Iniziale

MODULO – L’Inter scende in campo senza novità, avendo la rosa praticamente dimezzata. Conte schiera il 3-5-2 con Lazaro e Biraghi per spingere sulle fasce con più freschezza. Per il resto, a parte Bastoni terzo di sinistra, in campo va la solita squadra, senza dubbio ridotta ai minimi termini anche dal punto di vista dell’energia. In panchina pochi nomi spendibili a partita in corso.

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – L’Inter fa la partita cercando la giocata in verticale per via centrale anziché allargare il gioco sulle fasce. Lazaro più timido del previsto, ma l’errore è ignorare Biraghi, costantemente lasciato solo dalla difesa del Verona. Handanovic atterra Zaccagni in area e al 19′ Verre su rigore supera il capitano dell’Inter per il vantaggio ospite. Non cambia il canovaccio della partita, in mano all’Inter, che non riesce a mettere in porta le poche azioni condotte nell’area gialloblù. Il Verona si chiude bene facendo densità in mezzo, proprio per questo sembra assurda l’incapacità dell’Inter di cercare varchi sulle corsie laterali. Poche idee, troppi errori. Il primo tempo termina 0-1: il rigore permette agli ospiti di chiudere

SECONDO TEMPO – L’Inter scende in campo senza modifiche nella ripresa, ma l’approccio è più convincente e inizia finalmente a dominare. Non soffre, ma allo stesso tempo non concretizza. Al 63′ primo cambio per l’Inter: fuori Biraghi, dentro Candreva. Il numero 87 prende la posizione adattata sulla fascia sinistra. Al 65′ l’Inter finalmente allarga bene sulla destra per Lazaro, che crossa in mezzo e trova la testa di Vecino per il pareggio. C’è solo una squadra in campo e attacca con tutto l’organico, senza soffrire minimamente nemmeno in contropiede. Il trio difensivo è costantemente nella metà campo del Verona, in particolare Bastoni che riesce perfino ad andare al tiro dal limite. All’81’ secondo cambio per Conte: fuori Lautaro Martinez, dentro Esposito. L’italiano agisce alla sinistra di Lukaku. All’83’ gol pazzesco di Barella, che di destro la mette a giro all’incrocio dei pali prima di entrare in area. All’85’ terzo e ultimo cambio per l’Inter: fuori Lazaro, dentro D’Ambrosio. Il numero 33 si piazza largo a sinistra, così Candreva può finire la partita a destra (come da immagine sotto allegata, ndr). Nel finale l’Inter può gestire il vantaggio senza rischiare nulla. Il secondo tempo termina 2-1: un’altra rimonta fondamentale per l’Inter, che merita i tre punti pur regalando un tempo.

Inter-Verona Formazione Finale
Inter-Verona Formazione Finale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – L’ennesima prestazione double face dell’Inter, anche se all’opposto rispetto al solito (meglio nel secondo tempo che nel primo), non può che premiare chi mette la firma sulla vittoria: Barella. La mezzala azzurra di Conte, schierata ancora sul centro-sinistra per favorire il lavoro del complementare (oggi Vecino, in genere Gagliardini), è autore della solita prestazione di sacrificio. La novità, ovviamente, non è la qualità nelle giocate, bensì il tiro che porta al 2-1. Finalmente anche Barella si svincola dal compitino in recupero e appoggio, provando la conclusione in prima persona. E la scelta è quella giusta. Decisivo.

COMMENTO – L’Inter aveva un solo risultato ed è esattamente quello che porta a casa. Non con poche sofferenze. Il gol regalato al Verona dagli undici metri forse è indice della stanchezza più mentale che fisica provata dall’undici di Conte, che non brilla nel primo tempo. Nella ripresa la situazione migliora, forse anche per demeriti del Verona, che si chiude in difesa e non sa più ripartire. Rispetto a Dortmund, i meriti del tecnico nerazzurro si possono individuare nelle scelte. Stavolta Conte effettua due cambi con i tempi e i modi giusti, poi forse casualmente i due gol arrivano a due minuti di distanza dalle modifiche fatte, ma va bene così. La panchina, come noto, offre bene poco, ma permettere ai vari Lazaro, Vecino e Barella di fare il proprio dovere (anziché stravolgere la formazione) premia tutto il collettivo. Dopo le critiche di Dortmund, doveroso riconoscere i meriti dell’allenatore. Per il resto, Inter-Verona non dà grossi spunti per tantissimi motivi. Le buone risposte arrivano dai singoli, oltre al già citato Barella e allo stesso Lazaro (autore dell’assist per Vecino), da sottolineare la prestazione di Bastoni in difesa. Conte è costretto a schierare gli stessi giocatori da troppe settimane, pertanto non c’è da meravigliarsi per la prestazione sottotono e in alcuni casi poco lucida. L’esultanza di Barella (maglia tolta e cartellino giallo gratuito) riassume quanto mostrato da questo undici: il gol è segnato con le ultime energie a disposizione prima della sosta. E la classifica ringrazia. L’Inter chiude a quota 31, ora Juventus-Milan e poi quindici giorni “rigenerativi”. Le aspettative sono state rispettate, peccato solo per quei due punti lasciati a San Siro contro il Parma… Riposo meritato, sperando in qualche giocatore recuperato in più tra quindici giorni.

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