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Spezia-Inter rimanda Inzaghi in fisica! Il tecnico non riesce a gestire tempo e spazio

Spezia-Inter (2-1) è una sconfitta anomala per la squadra di Simone Inzaghi. Le statistiche sono più che favorevoli ai nerazzurri, ma i limiti del tecnico si palesano nuovamente.

STESSO COPIONE – Per certi versi, Spezia-Inter di ieri ricorda la precedente trasferta ligure dei nerazzurri. Che anche contro la Sampdoria, a Genova, crearono moltissimo: 25 tiri contro i blucerchiati, addirittura 28 contro gli Aquilotti. E paradossalmente subirono anche di più (5 tiri contro 4), pur riuscendo a raccogliere almeno un punto, a differenza di ieri. Per l’ennesima volta l’Inter rimane vittima della dura legge del gol, e anche stavolta emergono due grandi limiti di gestione da parte di Simone Inzaghi.

SOLO UNA MARCIA – Contro lo Spezia, l’Inter ingrana da subito la quarta, alla ricerca spasmodica del vantaggio. I nerazzurri costringono la squadra di Leonardo Semplici a chiudersi nella propria area e iniziano ad assediare la porta di Bartłomiej Dragowski. Che respinge pure l’assalto diretto, respingendo il rigore di Lautaro Martinez (che forse poteva non tirarlo?). Ciò non toglie entusiasmo all’Inter, che anzi continua sullo stesso binario. Una ricerca quasi spasmodica del gol, che centrifuga le energie mentali azzerando la lucidità. Sembra quasi che Inzaghi non riesca a gestire i ritmi emotivi e di gioco dei suoi uomini. La sua Inter conosce una sola velocità di crociera, non riuscendo ad adattarsi ad avversari che blindano l’area.

PESSIMA OCCUPAZIONE – Quasi fossimo in un problema di fisica al liceo, Inzaghi non solo sembra non padroneggiare la velocità, come abbiamo appena visto. Ma pecca anche nella dimensione dello spazio. L’Inter assedia lo Spezia tenendo un baricentro altissimo: oltre 61 metri di media, come si legge dal report della Lega Serie A. E una squadra più che corta, che passa 26,6 metri nel primo tempo ad addirittura 24,1 nella ripresa. Come se l’unica via per il gol passasse esclusivamente per l’aumento dell’intensità. Esponendo a sua volta la squadra a pericolose ripartenze avversarie, uno dei punti più deboli finora emersi in stagione. Spezia-Inter conferma ancora una volta la grave difficoltà di Inzaghi nell’affrontare squadre chiuse. Il tecnico piacentino non riesce a lavorare su ritmi e distanze, anche scalando le marce della manovra, per scardinare il fortino avversario. E questa è forse la sua lacuna più grande, dal punto di vista puramente tecnico-tattico.

Spezia-Inter (2-1): Inzaghi in versione Serie A-2 crolla a(l) Picco improvvisando

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