Sensi investimento sbagliato? Il senno di poi impone valutazioni
Il calvario di Stefano Sensi non accenna a terminare. E l’ennesimo infortunio impone delle valutazioni in casa Inter, dato il peso a bilancio del centrocampista.
CALVARIO INFINITO – Stefano Sensi continua a non trovare pace. Dopo una seconda travagliata stagione con l’Inter, il centrocampista aveva ancora la fiducia di Roberto Mancini, ct della Nazionale. Che decide ugualmente di convocarlo agli Europei, tra lo scetticismo generale. Salvo dovervi rinunciare il giorno dopo, a causa dell’ennesimo risentimento agli adduttori. Con ogni probabilità ora Sensi dovrà rinunciare alla rassegna continentale, cercando la soluzione ai suoi problemi prima della prossima stagione.
PESO A BILANCIO – Anche l’Inter aveva fiducia in Sensi. Tanto che, nonostante una prima stagione molto complicata, l’estate scorsa il centrocampista è stato riscattato dal Sassuolo senza nessun dubbio. In questo modo, Sensi è ora iscritto nel bilancio nerazzurro con un valore di 20 milioni di euro, e un contratto che scadrà nel 2024.
FUTURO CONSAPEVOLE – Col senno di poi, questo investimento assume contorni negativi, e l’inaffidabilità fisica del centrocampista è solo l’innesco. Il suo valore si ammortizza di soli 5 milioni annui, rendendo così il giocatore difficile da vendere se si vuole realizzare una plusvalenza. Ora quindi l’Inter dovrà fare delle valutazioni importanti sul futuro di Sensi (vedi focus). Che in salute è il giocatore meraviglioso visto a settembre 2019. Ma che a malapena può definirsi un calciatore, dopo il calvario di questi ultimi due anni.