Inter, ricavi da stadio da ritrovare: il mercato non è l’unica via
L’Inter deve ritrovare diversi ricavi mancati nell’ultimo anno e mezzo, in primis quelli da stadio. Il mercato non è però l’unica via.
PERDITE DA COLMARE – Le parole di Steven Zhang sulla situazione finanziaria dell’Inter non sorprendono. Anche perché da diversi mesi Beppe Marotta parla con massima trasparenza dello stato del bilancio nerazzurro. In cui sono presenti diverse perdite, soprattutto quelle legate al match day: in poche parole, i ricavi da stadio. Che dallo scorso marzo ammontano a circa 60 milioni di euro non presenti nel bilancio dell’Inter (vedi articolo).
VINCOLI TEMPORALI – Una cifra che la società punta a recuperare quanto prima, possibilmente entro il prossimo 30 giugno. Perché questa urgenza? Perché in quella data si chiude l’esercizio dell’attuale stagione. L’obiettivo è quello di minimizzare le perdite, così da partire in una situazione migliore col bilancio della prossima stagione, come si legge nella nota agli investitori. E l’unico modo per riuscire a realizzare questa entrata in così poco tempo viene dal mercato. Se l’offerta da 80 milioni di euro del PSG per Achraf Hakimi si concretizzasse, l’Inter realizzerebbe un’ottima plusvalenza, colmando al tempo stesso una delle lacune a bilancio.
POSSIBILI FONTI – Tuttavia la situazione è meno drammatica di quanto si voglia descriverla. Se anche l’Inter non riuscisse a colmare i mancati ricavi da stadio con una cessione importante nei prossimi ventiquattro giorni, non si dovrebbero certo portare i libri in tribunale. Il presidente Zhang è stato chiaro in tal senso: la proprietà ha una visione a lungo termine, di almeno altri cinque anni. Serve tuttavia migliorare le finanze del club, ottimizzando i costi (vedi focus) e incrementando i ricavi. E il primo modo per raggiungere quest’ultimo obiettivo sarà l’ingaggio di un nuovo main sponsor, che porterà nelle casse nerazzurre almeno 30 milioni di euro l’anno. A questo si aggiungeranno poi i ricavi generati dalla vittoria dello Scudetto, e la qualificazione in Champions League in prima fascia. In sintesi, la situazione è ancora in divenire, ma è tutto tranne che drammatica.
Inter, la prima cosa da ridimensionare è la parola ‘ridimensionamento’