Inzaghi scopre di avere un prezioso ‘+1′ che all’Inter mancava da un po’
Inzaghi non può limitarsi alla grande soddisfazione per il poker servito alla Salernitana ma deve già proiettarsi ai prossimi impegni della sua Inter. Impegni sempre più difficili e pertanto servirà una mano. Mano che può e deve arrivare anche dall’ultimo arrivato appena lanciato
PRIME FIAMMATE – Avere una formazione titolare e una panchina all’altezza non si traduce automaticamente in due formazioni valide. L’Inter ne sa qualcosa. Soprattutto perché da anni non riesce ad avere i doppi ruoli sempre coperti alla perfezione. Una richiesta specifica di Simone Inzaghi è quella di avere un doppione in ogni ruolo ma è davvero così? Conosciamo bene la risposta… Alla rosa dell’Inter, però, mancava da tempo un profilo completamente diverso da tutti gli altri. E il termine “diverso” non è usato a caso. Avere difensori che difendono, attaccanti che attaccano e centrocampisti che… fanno entrambe le cose è banale. Avere per esterno a tutta fascia un attaccante (ala) anziché un difensore (terzino) è prezioso. Ancora di più se “costretto” a giocare a piede invertito. L’esordio di Tajon Buchanan in Serie A con la maglia dell’Inter non può passare inosservato. Pochi palloni toccati nel finale di Inter-Salernitana ma ogni sua azione è un potenziale pericolo per la difesa avversaria. E San Siro lo nota subito. Con le sue caratteristiche…
Buchanan si aggiunge alla batteria di Inzaghi
GRADITA VARIABILE – Mancava da un po’ un “Buchanan” nella rosa dell’Inter. Gli esterni che attaccano la profondità e spingono – oltre a coprire! – fanno le fortune del calcio di Inzaghi e viceversa. Un esterno che punta l’avversario, dribbla e taglia il campo per avvicinarsi alla porta è l’uomo in più. Dalla panchina praticamente sempre. E all’occorrenza anche da titolare. Buchanan da quinto è l’elemento in grado di scombinare – positivamente – i piani tecnico-tattici dell’Inter di Inzaghi. A destra non è l’alter ego di Denzel Dumfries né di Matteo Darmian, in quanto molto più offensivo dei compagni. A sinistra, invece, può diventare l’arma in più sull’esempio di Ivan Perisic, che nell’unica stagione sotto la guida di Inzaghi si è dimostrato letale. Una doppia scelta interessante. La formazione dell’Inter e i primi cinque cambi sono ormai noti ma adesso qualcosa può cambiare: Inzaghi ha un “+1” da aggiungere ai suoi schemi fissi. E quella variabile si chiama Buchanan, che aggiunge senza togliere nulla alla solida base dell’Inter post-Perisic.