Inter, Tonali serve davvero a Conte? Proviamo a fare chiarezza
Sandro Tonali è oggetto del desiderio del mercato dell’Inter da mesi. Stando alle ultime indiscrezioni (QUI i dettagli), Marotta starebbe aspettando il momento giusto per affondare il colpo. L’investimento sarebbe molto importante, ma ne vale davvero la pena?
PARAGONE DISTORTO – La prestazione di Sandro Tonali, in Inter-Brescia, non è stata delle migliori. Antonio Conte ha avuto la possibilità di osservarlo da vicino, ma il centrocampista classe ’00 è stato risucchiato nella mediocrità della prestazione generale. In ogni caso, ‘non è da una partita che si giudica un giocatore‘. Ma l’Inter fa davvero bene ad investire una base fissa di 30-35 milioni per questo tipo di centrocampista? Anzitutto, va chiarito che Tonali è sì un regista, ma con caratteristiche atipiche per il ruolo. O meglio: l’immaginario collettivo ha erroneamente accostato la figura di Sandro Tonali a quella di Andrea Pirlo. Una raffigurazione, in controluce, che intriga parecchio. Ma che, di fatto, non ha appigli, se non il taglio di capelli simile e la maglia fascinosa delle Rondinelle.
PECULIARE – Le affinità, più costruite che reali, hanno contribuito a distorcere la percezione delle doti di Tonali. Si tratta di un centrocampista fisicamente molto strutturato, forse più di quel che potrebbe sembrare. In tal senso, il bresciano sembrerebbe anche fisicamente più dotato del presunto padre putativo ex campione del Mondo nel 2006 . La prima annata in Serie A, oltre a consentirgli di misurarsi con un palcoscenico nuovo e stuzzicante, gli ha permesso di tracciare un solco definitivo con quel paragone pesante e sfasato.
BINGO? – In una recente intervista, Tonali si è paragonato a Gennaro Gattuso fornendo qualche particolare in più sulla percezione delle sue doti e sullo spirito d’interpretazione del ruolo. Col passare delle partite, il classe ’00 ha mostrato tutte le sue capacità proattive e dinamiche, che gli consentono di uscire in modo diverso da situazioni di possesso complicate. Al tempo stesso, il suo vero terreno di caccia è ancora tutto da plasmare. E oltre a fornire all’Inter una cartuccia obiettivamente mancante nel suo parco centrocampisti, offrirà a Conte tanto materiale su cui lavorare. Forse è proprio questa la grande curiosità di un affare simile. Quella di vedere Tonali plasmato dal tecnico pugliese, soprattutto se la transizione verso il 3-4-1-2 dovesse essere definitiva. Ecco perché Tonali, forse, sarebbe più a suo agio come mediano in un centrocampo a due, piuttosto che come regista classico (o mezz’ala) in un centrocampo a 3. In quel caso, l’Inter probabilmente avrebbe fatto centro, dato che Tonali ha progressivamente sconfessato la retorica immaginaria che puntava a ricamarlo come un regista vecchio stampo. Il classe ‘00 può vantare invece asset molto più moderni, e modellabili, di quanto non si possa pensare.