Inter, la solita polemica squisitamente italiana: Conte farà come Allegri?
L’Inter vince contro l’Atalanta con una scelta di gioco consapevole, studiata e voluta. I tre punti pesano come non mai, perché la squadra di Gasperini è stata finora l’avversaria più convincente: più di Milan, Juventus, Lazio, Roma e Napoli. All’indomani della sfida, ma anche nell’immediato post, qualcuno si è voluto concentrare sulla fortuna e qualcun altro sul poco spettacolo offerto dal match più atteso della ventiseiesima giornata. Un discorso che ciclicamente torna a far discutere, ma solo quando fa comodo
STRATEGIA – L’Inter ha conquistato 3 punti pesantissimi contro l’Atalanta, ottenuti nel modo più cinico possibile. Una scelta studiata, ricercata e voluta da Antonio Conte (vedi analisi tattica), che ha deciso di non consegnarsi al gioco dei bergamaschi. Per molti suona come una dichiarazione di inferiorità o come una scelta di non gioco che non premia a livello di spettacolo.
REALTÀ – Premesso che alcuni aspetti del gioco del calcio possono essere interpretabili e ognuno risponde in base alle sue esigenze, anche estetiche, far veicolare il messaggio di un’Inter esclusivamente fortunata, catenacciara e rinunciataria è quanto di più lontano dalla realtà. Realtà che vede l’Inter di Conte prima in classifica con 62 punti dopo 26 partite giocate. 19 vittorie, 5 pareggi e due sconfitte e soprattutto 63 gol realizzati e 25 subiti. Miglior attacco della Serie A e seconda miglior difesa dopo quella della Juventus (che però ha messo a segno 12 gol in meno rispetto ai nerazzurri).
SAPORE ITALICO – Sia chiaro: questa polemica dal sapore squisitamente italiano non è nuova e non sorprende nessuno. Viene rispolverata ogniqualvolta conviene, vuoi per esigenze mediatiche vuoi per ridimensionare un qualcosa che in questo momento funziona. Conte lo sa e non sta di certo lì a spiegare le sue intenzioni. Cosa che invece fece Massimiliano Allegri, che dopo svariati scudetti e due finali di Champions League senza “spettacolo” decise di mettere i puntini sulle i. Forse un giorno lo farà anche Conte, ma non ora. Perché ora conta solo una cosa: vincere e mantenere la rotta.