Inter, la gestione di Gagliardini è un mistero: minuti sparsi nei mesi
Gagliardini è tornato titolare con il Sassuolo dopo un periodo nel dimenticatoio. Una scelta che si inserisce in una gestione complessiva curiosa da parte di Inzaghi.
RITORNO DA TITOLARE – Gagliardini ha giocato da titolare contro il Sassuolo, fornendo una prestazione disastrosa. Un ritorno in campo improvviso, dopo un periodo di panchina fissa. Senza nemmeno le briciole. L’ultimo capitolo di una gestione quantomento curiosa del giocatore da parte di Inzaghi. Che va avanti da tutto l’anno.
POCHI MINUTI – Con 596 minuti totali il numero 5 è diciottesimo in rosa per minutaggio. Sostanzialmente l’ultimo dei giocatori utili. Prima di lui infatti troviamo Correa, e dopo comincia l’elenco che vede Vecino, Ranocchia, Sensi e Kolarov. La cosa interessante però è la divisione di questi minuti. I minuti di Gagliardini sono spalmati su un totale di 16 presenze. Le 4 in Champions League sono tutte da subentrato in gare finite, in un senso o nell’altro. In Coppa Italia ha giocato da titolare contro l’Empoli nella partita del turnover integrale. E fin qui tutto chiaro.
INGRESSI E USCITE – In campionato la questione si fa nebulosa. L’ex Atalanta ha 11 presenze, divise in cluster per così dire. Come se Inzaghi in certi periodi si ricordasse di lui, per poi dimenticarsi. Facendo un riassunto, Gagliardini passa le prime tre in panchina, due per infortunio, e poi fa due presenze da subentrato con Bologna e Fiorentina per riprendere i primi minuti. Altre due in panchina e poi altre tre in fila: titolare con la Lazio, dalla panchina con la Juventus, titolare con l’Empoli. Ancora due panchine con Udinese e Milan poi minuti con Napoli e Venezia e di nuovo titolare con lo Spezia. Due panchine, un subentro con la Salernitana, panchina col Torino e titolare con la Lazio. Infine quattro panchine di fila e titolare col Sassuolo. Difficile spiegare una simile sequenza.
FIDUCIA A PERIODI – Inzaghi ha fiducia in Gagliardini. Infatti è partito 5 volte titolare, vale a dire più di qualunque altra riserva del centrocampo. Però solo in certi periodi. E in certe partite. Lo fa subentrare poco, come ultimissima opzione. Ma in certe gare lo vede come titolare. Come scelta precisa, anche tattica. Clamoroso il caso della Lazio: titolare due volte su due, pur con motivazioni esterne dovute alle nazionali. Difficile trovare una logica. Di sicuro così è anche difficile che il giocatore trovi condizione fisica. Lasciando sempre nei tifosi un filo di apprensione ogni volta che lo si vede.