Inter, la crescita del monte ingaggi è un’arma a doppio taglio: ecco perché
Cresce la spesa per gli stipendi dei tesserati, ma il rallentamento dei ricavi non aiuta. L’Inter aumenta il monte ingaggi per legittimare le sue ambizioni di crescita, ma ha bisogno di vendere per far spazio a calciatori necessari
CONGESTIONE – Il mercato dell’Inter si è ingolfato sul più bello. Dopo l’arrivo di Aleksandar Kolarov, il momento sembrava propizio per una serie di colpi ad effetto che avrebbero permesso ad Antonio Conte di lavorare con più tranquillità. Arturo Vidal attende novità da quasi dieci giorni. Il cileno è pronto a partire da Barcellona e aspetta solo un segnale dal club nerazzurro. L’Inter, al momento, non può ufficializzarlo prima di aver ceduto qualche ricco esubero.
DOUBLE FACE – Una situazione complessa e delicata da gestire, certificata dalla crescita notevole del monte ingaggi rispetto alla stagione passata. A settembre 2019, il monte stipendi dell’Inter sfiorava i 140 milioni di euro (139), staff tecnico escluso; oggi lambisce i 200 (197). Considerando anche i costi relativi all’allenatore e ai suoi collaboratori, un anno fa le spese per gli ingaggi erano salite oltre i 160 milioni di euro. Una crescita significativa, che impone due direttrici al ragionamento. Da un lato, il monte stipendi dell’Inter è ancora lontano dalla media dei top club europei. Questo certifica le ambizioni della proprietà, ma deve anche scontrarsi con la contingenza del mondo.
URGENZA – Dall’altro lato, infatti, il prospetto relativo all’ultimo trimestre della stagione passata ha fatto registrare un passo indietro nella crescita dei ricavi, che avrebbero dovuto legittimare la crescita del monte ingaggi e i propositi di espansione dell’Inter. La perdita reale sarà certificata dall’approvazione del bilancio d’esercizio nei prossimi mesi, ma la contingenza sanitaria/economica ha inevitabilmente giocato un ruolo chiave. In più, la crescita del monte ingaggi è dovuta, in larga misura, al rientro di calciatori considerati non centrali nel progetto. Se si esclude Diego Godin, esubero oggi ma titolarissimo qualche mese fa, notiamo Joao Mario, Ivan Perisic e Radja Nainggolan tra i nomi perennemente in bilico. In questo stato di cose, è intuibile quanto sia urgente vendere e sfoltire prima di poter abbracciare Arturo Vidal (QUI gli ultimi dettagli sulla trattativa).
Fonte dati: Calcio e finanza