Inter-Juventus, sempre lo stesso canovaccio: Inzaghi impari
Con la semifinale di Coppa Italia tutta da giocare, analizziamo come sono andati gli incroci tra Inter e Juventus negli ultimi due anni. Tra Inzaghi e Allegri il canovaccio è chiaro. E per il tecnico nerazzurro serve un passo avanti.
SFIDA RIPETUTA – Inzaghi in due stagioni sulla panchina dell’Inter ha vissuto un numero sovrabbondante di sfide con la Juventus. Per la precisione siamo a sette, con l’ottava in arrivo tra qualche settimana. Sostanzialmente, gli incroci con Allegri sono ormai una consuetudine. E proprio per questo ormai il tecnico nerazzurro dovrebbe aver assimilato lo spartito che il suo avversario ama tanto mettere in pratica..
STESSO SPARTITO – Tutti i derby d’Italia di queste due stagioni infatti hanno visto uno svolgimento simile. L’ultimo Juventus-Inter di Coppa Italia ha portato l’ennesima conferma. Il piano di Allegri, invariabilmente, è rischiare il meno possibile, tenere il baricentro basso e contare sulle ripartenze per trovare un gol, da difendere poi estremizzando ancora di più l’idea di partenza. Dunque l’Inter deve adattarsi. Tendenzialmente fa la partita, cercando un gol che possa costringere Allegri a cambiare il suo piano. Vi ricordate come sono andate le cose fino ad ora?
RISULTATI IN PEGGIORAMENTO – Ben quattro delle sette sfide giocate fino ad ora sono finite con un pareggio nei novanta minuti. La Juventus ne ha vinte due, le due sfide di campionato di questa stagione. L’Inter in assoluto ne ha vinte tre, ma nei regolamentari solo una, la sfida a Torino in Serie A dello scorso anno. Per i nerazzurri in totale nove reti in sette partite (con quattro arrivate nella finale di Coppa Italia), per i bianconeri otto. I gol degli attaccanti di Inzaghi, rigori esclusi, sono due, di Dzeko e Sanchez. La Juventus non ha segnato solo in una occasione, sbloccando il risultato in quattro occasioni. Ma attenzione: i risultati dell’Inter nel 2022-2023 sono peggiorati. In tre partite due sconfitte e un pari, con un solo gol segnato su rigore contro quattro al passivo. Il piano partita di Inzaghi fa evidentemente fatica contro quello di Allegri. Ed è sempre meno efficace. Ma quest’ultimo, come detto, è sempre lo stesso. Arrivati all’ottavo incrocio è lecito aspettarsi un passo avanti.