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Juventus-Inter (1-1): Bremer ‘salva’ Inzaghi, punito dal solito Allegri

Juventus-Inter ha un (semi)finale agrodolce, che almeno evita l’amara beffa firmata Allegri. L’1-1 di Lukaku dal dischetto a tempo praticamente scaduto, prima dell’espulsione e soprattutto della rissa a partita finita, non risolve i problemi di Inzaghi ma dà comunque un po’ di fiducia in vista del ritorno a San Siro. Di seguito l’analisi tattica di Juventus-Inter in Coppa Italia

Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare la Juventus in Coppa Italia: 1 Handanovic ©; 33 D’Ambrosio, 15 Acerbi, 95 A. Bastoni; 36 Darmian, 23 Barella, 77 Brozovic, 22 Mkhitaryan, 32 F. Dimarco; 9 Dzeko, 10 Lautaro Martinez.

In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Juventus-Inter

HIGHLIGHTS – Dopo lo 0-0 del primo tempo, nella ripresa all’83′ Cuadrado – smarcato – sfrutta a suo modo la prima grande dormita difensiva sul lato sinistro, superando Handanovic con un diagonale fulmineo su cui Bastoni prova inutilmente a intervenire (1-0). Al 95′, però, Lukaku pareggia i conti dal dischetto spiazzando Perin dopo il regalo di Bremer, che in area di rigore tocca incredibilmente con la mano un pallone innocuo (1-1). L’esultanza incredibilmente costa il doppio giallo a Lukaku, che lascia l’Inter in dieci nei secondi finali. A fine partita espulsi anche Handanovic e Cuadrado, protagonisti di un “battibecco” piuttosto animato che sfocia in rissa.

SOSTITUZIONI – Nel secondo tempo, al 69′ e sul risultato di 0-0, arriva il primo cambio iniziale di Inzaghi: fuori Dimarco e Dzeko, dentro Gosens e Lukaku. Doppia staffetta prevista sulla fascia sinistra e in attacco. All’82′ secondo doppio cambio per l’Inter: fuori D’Ambrosio e Brozovic, dentro Dumfries e Asllani. Altra doppia staffetta prevista con Darmian che arretra in difesa per lasciare spazio all’olandese sulla fascia destra e l’albanese che agisce in cabina di regia. Infine, all’86′ ecco il quinto e ultimo cambio finale nerazzurro: fuori Lautaro Martinez, dentro Correa. Staffetta conclusiva in attacco tra i due argentini nel tentativo ultimo di recuperare lo svantaggio.

Player Analysis: focus sul singolo nerazzurro

TOP – Esattamente come in occasione di Inter-Fiorentina ma al contrario, quindi da migliore in campo: Lukaku (vedi pagelle di Juventus-Inter). Non il migliore in senso assoluto e nemmeno relativo, semplicemente quello che piazza la giocata giusta al momento giusto. L’ultimo a disposizione, quando ormai la partita a Torino sembra finita. E poi esce dal campo punito, da carnefice anziché vittima, perdendo l’occasione di replicare la giocata decisiva per la qualificazione a San Siro… ricorso permettendo. Tanta carica, tanto nervosismo. Imbestialito.

Post-Game Analysis: considerazioni finali sulla partita

COMMENTO – L’Inter fa la partita, la Juventus segna. Non una novità. L’ennesima sfida a colpi di “basta un gol” tra Inzaghi e Allegri vede ancora vincitore il tecnico bianconero… finché Bremer non decide di graziare quello nerazzurro. L’1-0 di Torino diventa 1-1 solo all’ultimo secondo, quando il difensore brasiliano regala un insperato rigore, che Lukaku realizza in maniera magistrale. Quello che succede prima è sotto gli occhi di tutti: l’Inter fa possesso palla, la Juventus si difende senza problemi e sfrutta bene la grande occasione da rete costruita su una leggerezza nerazzurra. L’Inter palleggia e passeggia, la Juventus ragiona e non si stanca. Alla fine il pareggio è il risultato più giusto ma non bisogna ignorare gli episodi: il “mal di gol” dell’Inter inzaghiana non è guarito. L’1-1 di Juventus-Inter, però, non è risultato da buttare per Inzaghi.

OSSERVAZIONE – Analizzare calcisticamente Juventus-Inter è una pratica semplice. Basterebbe ignorare quanto successo prima, durante e dopo l’espulsione assurda di Lukaku per focalizzarsi sugli aspetti tecnico-tattici. A chi interessano? A nessuno, perché Juventus-Inter è una storia a sé. La formazione scelta da Inzaghi non è la migliore, però è quella più “fiduciosa” per provare a limitare la Juventus di Allegri senza auto-limitarsi. Si può spiegare così la catena destra D’Ambrosio-Darmian. Le opzioni dalla panchina, invece, si limitano a Lukaku e altri quattro presi quasi a caso. Probabilmente a un certo punto scatta il meccanismo “questa può essere la partita di Dumfries” ma realisticamente il numero 2 olandese è un punto interrogativo in ogni sua azione. Ecco perché non si può criticare né esaltare Inzaghi dopo una partita come questa. Ciò che conta è aver reso possibile la qualificazione: l’Inter accoglierà la Juventus a San Siro senza Handanovic e Lukaku. La finale passerà dalle mani di Onana… e dai gol di Lautaro Martinez?

Extra analisi tattica di Juventus-Inter (Coppa Italia)

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