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Handanovic, calo più mentale che fisico. In casa Inter manca dualismo

Samir Handanovic ha avuto un avvio di stagione altalenante. Potrebbe essere un calo più mentale che fisico, con la scarsa concorrenza in casa Inter ad essere un fattore da non sottovalutare

IL PIÙ DISCUSSO

Se c’è un giocatore che in questo primissimo scorcio di stagione ha sollevato più critiche è stato sicuramente Samir Handanovic. Il numero uno nerazzurro, nonché capitano dell’Inter, ha alternato prestazioni buone e importanti ad altre al di sotto delle aspettative e condite da qualche errore grossolano. In particolare, sia contro il Verona che contro l’Atalanta, il portiere sloveno ha avuto più di una semplice colpa causando le reti delle squadre avversarie. Il rendimento involutivo di Handanovic è un fattore che si protrae in nerazzurro da almeno una stagione e mezzo. Anche lo scorso anno, infatti, il capitano della Beneamata ha toppato qualche prestazione sollevando più di un dubbio sul suo futuro da portiere titolare dell’Inter.

CALO MENTALE E NON FISICO

Per spiegare il rendimento altalenante di Handanovic ci può venire in aiuto l’ex portiere del Chievo Verona (tra le tante) Stefano Sorrentino che in un suo collegamento sulla trasmissione radiofonica “Tutti convocati” ha parlato di calo più mentale che fisico (vedi dichiarazioni). In effetti, questa involuzione del numero uno sloveno non può essere ricondotta all’età. I 36 anni suonati, se per un giocatore di movimento potrebbero risultare un fattore, non lo sono per un portiere. Gli estremi difensori, infatti, hanno una sorta di longevità calcistica utile per un futuro più duraturo nel mondo del calcio. Basti pensare a Gigi Buffon che a 43 anni è alla guida del suo Parma in Serie B. Dunque, il calo mentale è probabilmente la pista più plausibile per spiegare questa discontinuità di Handanovic. Calo mentale che potrebbe essere limitato se in casa Inter ci fosse un dualismo tra portieri.

SCARSA CONCORRENZA

La mancanza di una concorrenza vera e propria in ambito numeri uno è un fattore ormai consolidato all’interno del club nerazzurro. Sia con Antonio Conte che oggi con Simone Inzaghi, il secondo portiere Ionut Radu viene presa poco in considerazione, dando la consapevolezza ad Handanovic di essere il solo e unico proprietario della porta nerazzurra anche in caso di catastrofe (sportivamente parlando). Probabilmente questo senso di appagamento ha condotto Handanovic verso un calo mentale non percepibile in maniera evidente ma determinante. L’acquisto di Andre Onana (in arrivo a giugno) potrebbe dare al portiere e capitano nerazzurro quella spinta mentale in più per poter risalire la china e superare questa discontinuità.

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