Correa e lo status di invendibile: come cambiano i piani dell’Inter ora
Correa in due anni a Milano non ha certo dato il meglio di sé in campo e anche per questo l’Inter deve decidere cosa fare con il suo cartellino. Ed è una scelta non facile. La missione “cessione” si fa in salita e si affianca alla missione “recupero”, che ricadrebbe solo su Inzaghi
PUPILLO FLOP – L’arrivo di Simone Inzaghi sulla panchina dell’Inter nell’estate 2021 porta in dote anche l’acquisto di un pupillo. L’attaccante argentino Joaquin Correa, che arriva dalla Lazio in prestito oneroso con obbligo di riscatto. La prima stagione a Milano è da dimenticare: 6 gol in Serie A (tre doppiette, di cui una alla prima e una all’ultima giornata, ndr) e 2 assist, di cui uno in Coppa Italia, nelle 36 partite stagionali, compresa la Supercoppa Italiana da comparsa. Numeri solo in Italia, per il resto anonimato in Europa. La seconda stagione andrà meglio? Per niente. Dati dimezzati in Italia: 3 gol e un assist nelle stesse 26 partite in Serie A, niente di fatto in Coppa Italia e Supercoppa Italiana, poi un gol e 2 assist in Champions League, prima della Finale di Istanbul da spettatore. Alla fine le partite giocate sono 41, i gol solo 4 e gli assist appena 2. Il minutaggio è perlopiù lo stesso, qualche spezzone (di recupero…) in più ma comunque intorno al 25% del tempo di gioco a disposizione. Tradotto: Correa nella seconda stagione all’Inter riesce a fare addirittura peggio, in tutto, rispetto alla prima. Ciò fa del classe ’94 argentino non solo un acquisto sbagliato, almeno finora, ma anche un problema in più a bilancio. Gestire il cartellino di Correa, con il contratto in scadenza il 30 giugno 2025, sarà un’impresa per l’Inter. Un flop totale.
Inter e Correa sempre più distanti ma legati
FUTURO NERO – Il valore di mercato di Correa non si è dimezzato, di più. L’investimento folle da oltre 33 milioni di euro fatto dall’Inter tra prestito oneroso, riscatto, bonus, varie ed eventuali non è un parametro che può essere seguito nell’estate 2023. E anche il costo residuo a bilancio, dopo l’ammortamento solo parziale, non restituisce una cifra di mercato avvicinabile. L’Inter dovrebbe cedere Correa ad almeno 20 milioni non solo per evitare la minusvalenza ma anche per generare una plusvalenza minima da reinvestire per il suo sostituto. Utopia. Oggi il valore di Correa è più vicino ai 10 che ai 15 milioni, ma nessuno ci pensa come operazione di mercato. Pertanto l’Inter può solo porsi come obiettivo evitare la minusvalenza. E per farlo, probabilmente, sarà costretta a puntare sull’alleato chiamato tempo: prestito oneroso annuale per risparmiare l’elevato ingaggio lordo e abbattere ulteriormente il valore a bilancio con un altro anno di ammortamento. Tutto rimandato all’estate 2024, quando Correa sarà a solo un anno dalla scadenza del contratto con l’Inter. A ridosso dei suoi 30 anni. Ecco perché oggi Correa è invendibile per l’Inter, pur essendo il primo nella lista dei cedibili. E tenerlo ancora in rosa come quarta punta per rivalutarlo, in caso di mancato interesse estivo, sarebbe l’ultima disperata missione impossibile di Inzaghi.