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ESCLUSIVA IN – Ippolito: «Libro ‘Le maglie dell’Inter’, che onore Zanetti! Zenga mi ha tolto il sonno»

Francesco Ippolito – autore del libro “Le maglie dell’Inter” -, si è concesso a un’intervista esclusiva su Inter-News.it. Il volume ripercorre la storia di tutte le divise nerazzurre dal 1908 ad oggi. Un lavoro grafico e di ricerca che l’ingegnere e giornalista foggiano, con una grande passione per l’Inter, porta avanti da anni e che è riuscito a trasformare in un libro simbolo dell’identità interista. Francesco ci ha raccontato la nascita e l’evoluzione dell’idea dietro Le maglie dell’Inter, presentato in occasione dei 115 anni del club nerazzurro. Nel corso dell’intervista si è anche parlato del rendimento della squadra di Simone Inzaghi in questa stagione e dei prossimi impegni in calendario.

Le maglie dell’Inter è a tutti gli effetti un’enciclopedia della storia nerazzurra. Puoi raccontarci com’è nata l’idea di portare avanti un lavoro del genere?

Questo libro corona il mio lavoro di ricerca storica e di riproduzione grafica che è durato tantissimi anni. Io ho sempre avuto una passione per le maglie e per l’Inter. Essendo anche appassionato di grafica, in quell’anno iniziai a riprodurre le divise nerazzurre dal 1908 ad oggi. Ho iniziato innanzitutto un lavoro di ricostruzione storica cercando su libri, filmati, vecchi ritagli di giornale le fotografie delle partite. Ho trovato molte difficoltà fino agli anni ‘50-’60. Poi ho iniziato a riprodurre fedelmente anno per anno prime, seconde, terze e anche quarte maglie, e quelle dei portieri. Un lavoro durato tantissimi anni (dal 2010, ndr) e che ho pubblicato prima con un altro volume dal titolo “Orgoglio Nerazzurro”, che ha avuto due edizioni, di cui l’ultima nel 2019. Mi sono affidato anche all’archivio ufficiale dell’Inter.

La prefazione del libro porta la firma di Javier Zanetti. Che emozione è stata ed è sapere che il tuo libro porta anche la firma del nostro storico capitano dell’Inter e cosa significa, da tifoso, aver realizzato un intero volume in collaborazione con il club?

È un grandissimo onore perché sono riuscito a legare il mio nome in maniera indissolubile a quello dell’Inter, che ha pubblicato il libro in collaborazione con Giunti. E ovviamente anche a quello di Javier Zanetti, che ha scritto una bellissima prefazione e ha anche presentato il libro con me lo scorso 9 marzo. È stata un’emozione enorme vedere una fila di circa 300 persone con in mano il lavoro da scritto ed illustrato. Un’emozione davvero indescrivibile. Sono riuscito a pubblicare il lavoro con Giunti Editore e con la firma dell’Inter. Questo è un grande onore.

Da semplice idea si è poi effettivamente concretizzata in un libro. Quando e come è avvenuto questo passaggio?

In realtà questo libro nasce quasi per caso. Il libro precedente (Orgoglio Nerazzurro, ndr) aveva scalato le classifiche di Amazon ma poi la situazione si era, in un certo senso, placata. Nell’ottobre del 2021 ero ad Andria per un premio che l’Inter Club locale assegnava a Walter Zenga, ed era presente anche Roberto Scarpini. In quell’occasione fui premiato per la realizzazione dei disegni delle maglie. Tra l’altro, regalai a Zenga una stampa con tutte le divise che aveva indossato. Zenga, se devo essere sincero, è stato quello che più di tutti mi ha tolto il sonno la notte, perché indossava 12-13 maglie a stagione. I disegni sono piaciuti ad entrambi e l’idea si è andata pian piano a concretizzare anche grazie ad Inter Media House.

Solitamente la passione per una squadra è ereditaria. A chi è dovuta la tua per l’Inter?

La mia passione è prima di tutto per il calcio e la devo a mio nonno Achille, tifosissimo del Foggia. Nell’anno dei Mondiali in Giappone e Corea del Sud mi regalò una maglia dell’Italia di Vieri, all’epoca attaccante dell’Inter. Fino ad allora avevo sempre guardato il calcio senza una preferenza in particolare, ma da quel momento ho deciso di diventare un tifoso dell’Inter. Mio nonno mi ha sempre un po’ seguito perché ha sempre avuto una preferenza per i colori nerazzurri.

Commenti riguardo l’Inter attuale

Visto che segui il calcio da tifoso, ma anche da giornalista, passiamo a questioni di campo. Ad attendere l’Inter c’è a tutti gli effetti un mese di fuoco. Domani la ripresa del campionato, poi Coppa Italia e Benfica: l’Inter ha reali possibilità di accedere alla semifinale di Champions League?

Certamente, tra tutte le squadre sorteggiabili, il Benfica era quella più abbordabile. Ciò però non vuol dire che sia una partita facile. Si tratta di una squadra forte, arrivata al primo posto nel suo girone. E ricordiamo la presenza di Joao Mario, che a noi non ha lasciato bei ricordi e ha dei numeri straordinari. Siamo stati fortunati a non pescare Manchester City, Real Madrid e Bayern Monaco, però il Benfica è la squadra rivelazione di questa Champions League. Se vogliamo parlare di numeri credo che la squadra di Schmidt abbia un buon 60% di possibilità di passare il turno, ma dipende anche da come arriveremo noi a quell’appuntamento. Loro sono praticamente già campioni di Portogallo, mentre noi stiamo ancora lottando su tre fronti.

Dopo quel che è accaduto con la Juventus in campionato, cosa ti aspetti di vedere in semifinale di Coppa Italia? Ti aspetti un’Inter vogliosa di reagire oppure ancora condizionata da quanto successo?

Io spero che l’Inter scenda in campo con il coltello tra i denti. Prima di tutto perché si tratta di due partite che ti garantiscono l’accesso alla finale di Coppa Italia, poi perché si giocano contro la Juventus. Dopo quel che è successo a San Siro mi auguro che sia così ma non ne sono sicuro, vedendo le ultime prestazioni. Ero a San Siro e ho visto la partita dell’Inter e, a proposito, ho apprezzato molto l’intervista di ieri di Acerbi. Ha detto una frase che condivido al 100%. Ossia che gol della Juventus era da annullare ma che l’Inter meritava di perdere perché non è accettabile una prestazione del genere in casa davanti ai propri tifosi. E siamo a nove sconfitte su ventisette, cioè un terzo delle partite giocate in campionato.

A questo proposito, come valuteresti e che voto daresti alla gestione di Simone Inzaghi?

Per adesso direi sufficiente perché ha comunque raggiunto i quarti di Champions League e ha vinto la Supercoppa contro il Milan. Tra l’altro, quest’ultima è stata una partita perfetta e preparata benissimo dal tecnico nerazzurro. I risultati in campionato però sono sull’altro piatto della bilancia e parlano chiaro. Ci sono sconfitte inaccettabili, non puoi perdere certe partite se ambisci alla qualificazione in Champions. Questo campionato è stato molto discontinuo, a differenza dello scorso. Pur essendo arrivati secondi, per me, quella passata è stata una stagione positiva perché nell’agosto 2021 nessuno avrebbe pensato di poter lottare fino all’ultima giornata per lo Scudetto e di vincere due trofei.

Si ringrazia Francesco Ippolito per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Romina Sorbelli) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.

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