Inter-Conte: polemiche, veleni e la cavalcata da Mille e una Notte
Antonio Conte, dopo la sfogo di Bergamo, è riuscito a creare un’atmosfera straordinaria attorno al gruppo Inter. L’idillio, però, sembra circoscritto agli impegni di campo, come una favola orientale. Quando tutta l’Inter si sveglierà, i postumi della sbornia europea si faranno sentire? La polvere è finita semplicemente sotto il tappeto?
AFFONDO – Antonio Conte non è uno stupido. Chi dice che i suoi sfoghi siano sempre dettati da emozioni incontrollabili, probabilmente sottovaluta l’allenatore e l’uomo. Il giorno dopo la sfuriata post-Atalanta, l’ex tecnico del Chelsea è prontamente rientrato nei ranghi cercando di levigare il significato di quelle parole, scagliate come dardi giusto qualche ora prima. Lo strappo con la società Inter, Giuseppe Marotta capofila, non è stato ancora ricucito, ma il tecnico pugliese ha creato una situazione ai limiti del surreale.
EQUILIBRIO – La squadra nerazzurra è totalmente con lui. Le parole di Nicolò Barella, post Inter-Bayer Leverkusen, dimostrano che il gruppo ha ritrovato la forza di compattarsi. Ha cominciato ad annusare le minacce dall’esterno e ha deciso di stringersi intorno al tecnico. La cavalcata in Europa League, forse, è il raccolto di una semina precedente, rivitalizzata dal “cameratismo” che il tecnico ha rivendicato con orgoglio dopo la vittoria di Bergamo. “Una vittoria da condividere con i giocatori e lo staff” aveva detto Conte. In quel momento, parecchi addetti ai lavori avevano fatto scattare il timer per l’addio. Il nome del sostituto era già lì sul tavolo, e in teoria la situazione non è ancora tornata in equilibrio, a detto di molti. Ma le vicende di campo hanno creato una situazione da Mille e una Notte.
NON SVEGLIATECI – Quella celebre raccolta di racconti orientali trae spunto da un perfido sovrano che uccide le proprie mogli subito dopo la prima notte di nozze. La narratrice, figlia di un gran visir, riesce ad aggirare l’inganno rimandando il finale della storia di notte in notte, fino a quando il sovrano non decide di risparmiarle la vita. Tra Conte e l’Inter non siamo esattamente a questi livelli, ma l’idea del club nerazzurro come trita-allenatori (e non mogli, ma va bene lo stesso) sembra calzare a pennello. E allora questa cavalcata europea somiglia ad una storia da interrompere il più avanti possibile. Per evitare che l’idillio finisca e tornino roventi polemiche e veleni.