Bonolis: “Triplete Inter magia di tutti. La mia finale vissuta in un pub”
Paolo Bonolis, noto tifoso dell’Inter, ha parlato della vittoria del Triplete a 10 anni di distanza dalla notte di Madrid. Ecco le parole del conduttore televisivo ai microfoni di “Repubblica.it”
PUB IN CANADA – Paolo Bonolis racconta come ha vissuto la Champions League dell’Inter: “Erano passati cinque minuti dalla vittoria in semifinale, si andava a Madrid e mi arriva un messaggio sul telefono. Mia figlia, che studiava nel Vermont, ai confini col Canada, mi annuncia la data del suo giorno di laurea. Era ovviamente lo stesso della finale. Ma lì mi riprometto che a costo di investire capitali riuscirò a essere presente a entrambe le cose. Non ci sono riuscito: e se non ci sono riuscito vuol dire che era impossibile davvero. Ho visto la finale in un pub, un colpo di fortuna. E il pub era pieno di tedeschi, guarda caso: al gol di Milito ho esultato da solo, come Nino Manfredi in Pane e Cioccolata. Alla fine sono stati molto carini, ma ho avuto un po’ di paura per tutto il tempo. Che ci posso fare, quelli mettono paura comunque.
MERITI – Una graduatria dei meriti del Triplete? Risponde Bonolis: “E come si fa? Del tutto impossibile. Quindi vale il sentimento personale. E se devo dire uno solo in campo, dico Esteban Cambiasso. Immenso, essenziale, prezioso, sempre dove doveva essere. Ma poi che faccio, mi dimentico di quella difesa, di Samuel e gli altri? Lascio indietro Milito? E Mourinho e Moratti gestori di tutto quanto? Non esiste, fu una magia di tutti. Insieme. E guardi che non era mica un anno qualsiasi, di quelli che le vittorie ti cascano in mano: per lo scudetto fu durissima, in Champions ci passarono di fronte tutte le grandi, mica è stato un caso. È stata appunto un’impresa”.
SCAMBIO – Bonolis scambierebbe il Triplete dell’Inter con altri dieci anni difficili? “Scherza? Anche domani. E contesto il decennio anonimo. Qualcosa abbiamo fatto, ultimamente ci siamo ripresi, subito dopo quel Triplete abbiamo vinto l’Intercontinentale, secondi in campionato. Lo so cosa intende: alla fine è toccato tornare un po’ nei ranghi come tifosi della solita Inter. Guardi, preferisco vivere nella sofferenza e aspettare il ritorno di una magia come quella, rispetto alle vittorie di scudetti come abitudine, con facilità assoluta, che esulti di arroganza e non di soddisfazione, che alla terza volta nemmeno te ne accorgi o quasi”.
L’ADDIO – Bonolis parla poi dell’addio di Mourinho dall’Inter: “Lui aveva spremuto quella squadra e lo sapeva. Quando arrivi su una vetta simile poi ripetersi è impossibile, puoi solo scendere. A quel punto hai offerte pazzesche, ti ricoprono d’oro, puoi dire che sei in cerca di nuove sfide. E allora te ne vai altrove e vada come deve andare. Piuttosto la società decise di non rinunciare a quegli eroi in campo, per quanto spremuti: bisognava rinnovare da subito, ma dirlo dopo è facile”.
Fonte: Antonio Dipollina – Repubblica.it.