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Young: “Inter, manca esperienza. Conte? Vincente nato, sento fiducia”

Ashley Young, esterno inglese dell’Inter, ha concesso una luna intervista tra le pagine del “Corriere della Sera”. Si parla di coronavirus, di quarantena, di obiettivi per il futuro e del carattere di Antonio Conte

OPERAIO – Ashley Young è arrivato a gennaio tra mille dubbi. L’Inter lo ha preso come rinforzo stagionato per la corsia mancina. Ad Antonio Conte serviva lì, in quella zona di campo, e l’ex Manchester United ha risposto presente. Non c’era la stessa folla di Eriksen ad accoglierlo all’aeroporto, ma Young è cosciente delle sue potenzialità ed è forse questa la sua caratteristica più importante: “Mi considero un giocatore esperto, non un top. Però a certi livelli l’esperienza fa la differenza. Coronavirus? Da voi il lockdown è stato totale (Young al momento è in Inghilterra, ndr). L’Italia ha dato un ottimo esempio. In Inghilterra c’è chi ancora va al lavoro e la metropolitana è troppo affollata. Da noi ho visto scene di avidità con gente che svuotava i banconi dei supermercati. Paura di ammalarmi? Qualche timore c’è stato, la società e lo staff medico hanno però gestito perfettamente la situazione. L’isolamento non piace a nessuno, ma non è stato drammatico. Era la scelta giusta per tutelare la salute nostra e degli altri. Ripresa? C’è una pandemia globale: allo stato attuale il calcio non è importante. La gente muore, pensiamo a uscirne“.

DUTTILE – Per sua stessa ammissione, Young nasce come centravanti, salvo poi adattarsi all’ala mostrando doti atletiche e tecniche decisive: “Mi sono adattato a giocare ovunque. A parte il portiere ho ricoperto ogni ruolo. Con l’esperienza capisci che conta soltanto aiutare la squadra. Quando Antonio Conte mi ha chiamato, ho sentito subito la sua passione, me l’ha trasmessa. Era un’opportunità e ho detto: “Vado lì, voglio far parte di qualcosa di grande””.

ARDORE – Che Antonio Conte fosse un tipetto particolare, l’avevamo capito subito. Dev’essersene accordo anche Young: “Non sta seduto un attimo, ma vederlo così coinvolto è una spinta. Ha una mentalità vincente, è un vincente nato. Per chi gioca in fascia fa gran parte del lavoro guidandoti. Conte in tre parole? Passione, mentalità, combattente. Lotta per le partite, per i giocatori e per sé“.

UPGRADE – Il salto di qualità, che Antonio Conte chiedeva ai suoi giocatori, è fondamentale per rendere competitiva la sua Inter: “Siamo in lotta su ogni fronte: scudetto, Coppa Italia, Europa League. Siamo dove dobbiamo essere. In rosa c’è grande qualità, ma la squadra ha capito che per fare il salto deve lavorare ancora di più. Forse manca un po’ di esperienza“.

Fonte: Corriere della Sera – Guido De Carolis

 

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