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Inter-Lazio (3-1): Inzaghi anticipa i cambi e ribalta lo schema di Sarri

Inter-Lazio inizia bene come non mai e termina come una partita perfetta ma nel mezzo non mancano gli errori. Il 3-1 finale firmato dai subentrati Lautaro Martinez (doppietta pesante) e Gosens (purtroppo infortunato) vale ben più dei tre punti in palio. Per Inzaghi si tratta di una meritata vittoria, in rimonta, che forse può dare la scossa definitiva per questo finale di stagione impegnativo su tutti e tre i fronti. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Lazio in Serie A

Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare la Lazio in Serie A: 24 Onana; 33 D’Ambrosio ©, 15 Acerbi, 95 A. Bastoni; 36 Darmian, 23 Barella, 77 Brozovic, 22 Mkhitaryan, 32 F. Dimarco; 90 Lukaku, 11 J. Correa.

In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Inter-Lazio

HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 27′ Correa trova Mkhitaryan in mezzo sul filtrante di Brozovic ma la posizione dell’argentino è oltre la linea difensiva, così il VAR annulla il vantaggio nato dall’ottimo recupero di capitan D’Ambrosio. Al 30′ Felipe Anderson con il piattone destro non perdona su assist di Luis Alberto ma è grave l’errore dell’ex Acerbi, che sbaglia il controllo e perde palla al limite dell’area, regalando di fatto il vantaggio alla Lazio (0-1). Nel secondo tempo, al 79′ Lautaro Martinez in scivolata anticipa tutti e supera Provedel su assist di Lukaku (1-1). All’83′ Gosens lo imita in spaccata volante sbucando a sinistra sul delizioso cross di Lukaku da destra e portando l’Inter in vantaggio (2-1). E al 90′ Lautaro Martinez raddoppia su clamoroso “assist” dell’ex Vecino, che lo manda incredibilmente in porta contro l’incolpevole Provedel (3-1).

SOSTITUZIONI – Nell’intervallo, quindi già al 46′ e sul risultato di 0-1, primo cambio di Inzaghi: fuori D’Ambrosio, dentro Dumfries. L’olandese si piazza a centrocampo da quinto destro facendo retrocedere Darmian da terzo in difesa. Al 61′ doppio cambio per l’Inter: fuori Mkhitaryan e Correa, dentro Calhanoglu e Lautaro Martinez. Doppia staffetta ampiamente prevedibile tra centrocampo e attacco. Al 71′ ecco il quarto cambio nerazzurro: fuori Bastoni, dentro Gosens. Il tedesco agisce da esterno sinistro a tutta fascia facendo arretrare Dimarco alle sue spalle. Infine, all’86′ arriva il quinto e ultimo cambio interista: fuori Gosens, dentro de Vrij. L’infortunio del tedesco post-gol obbliga Inzaghi a mettere de Vrij al centro della difesa con Acerbi allargato da terzo e Dimarco nuovamente avanzato da quinto per difendere il vantaggio.

Player Analysis: focus sul singolo nerazzurro

TOP – Prestazione atipica ma finalmente all’altezza dopo l’inizio sottotono che non macchia il giudizio complessivo: Brozovic (vedi pagelle di Inter-Lazio). Il centrocampista croato scende in campo delegittimato dalla scelta di affidare la fascia di capitano a D’Ambrosio e, dopo un paio di svarioni iniziali, prende in mano la squadra. Nell’intervallo (ri)prende sul braccio anche la fascia e continua a dettare legge sia in costruzione sia in ripiego. Il numero 77 nerazzurro si riscopre leader proprio quando tutto lascia(va) credere che avrebbe deluso nuovamente. Per Inzaghi al momento si tratta “solo” di un titolare aggiunto. Un lusso. Il prossimo mese, decisivo, gli servirà per provare a ristabilire le gerarchie in mezzo al campo (e nello spogliatoio?). Cervello(tico).

Post-Game Analysis: considerazioni finali sulla partita

COMMENTO – L’Inter domina nella prima mezz’ora ma va sotto al primo errore. Un film già visto? Assolutamente sì. L’ottimo approccio della squadra di Inzaghi viene vanificato dal “passo falso” di Acerbi, che delude nel momento sbagliato della partita sbagliata. Un classico. Lo 0-1 è un regalo che annulla tutto ciò che di buono fa l’Inter fino al gol – giustamente annullato per fuorigioco – di Mkhitaryan. Aggressività e profondità, ricerca continua dello sviluppo sulle fasce e poca precisione nell’ultimo passaggio. O meglio, nel cross. Nel quarto d’ora finale della prima frazione meglio la Lazio, che capisce come sfruttare i punti deboli nerazzurri. Le modifiche nella ripresa permettono alla squadra di reagire immediatamente, soprattutto quando l’assetto diventa obbligatoriamente offensivo con i due esterni in difesa a costruire la manovra. Un po’ troppi i rischi presi in contropiede ma nel complesso dominio assoluto, anche con qualità e velocità di pensiero. Ed è paradossale quello che succede a San Siro: dal possibile 0-2 arriva l’1-1, dal possibile 2-1 arriva l’1-2, dal possibile 2-2 arriva il 3-1. Una pazza Inter all’ennesima potenza.

L’editoriale dopo Inter-Lazio (3-1)

OSSERVAZIONE- L’Inter non solo non spreca la ghiotta occasione di riacciuffare il quarto posto, ma migliora clamorosamente tutti i suoi piani stagionali. Sia correnti sia futuri. L’incubo sconfitta e settimo posto, nonché l’ombra della Europa Conference League (o al più Europa League), svanisce nella ripresa. Non a rimonta completata ma dopo il gol della sicurezza. Una prova di forza non indifferente. L’impressione è che Inzaghi abbia preparato alla grande la partita, deludendo gli scettici che si aspettavano Gagliardini titolare e non solo. Ed è la scelta di accelerare i cambi, rispetto al solito, a prendere in controtempo Sarri. Escludendo la prima modifica (D’Ambrosio fuori perché ammonito, ndr), le successive arrivano senza temporeggiare. E senza sbagliare. Alza il baricentro della squadra, aumenta il potenziale offensivo e non rinuncia al proprio credo. L’idea difensivista di Sarri, una volta messo a segno lo 0-1 regalato, va in tilt. Vince la continuità e la qualità proposta dall’Inter di Inzaghi. E non è una vittoria banale: l’Inter si rimette in piena corsa per il piazzamento in Champions League. E può continuare a “sognare” con più tranquillità le notti internazionali già in calendario e quelle ancora da calendarizzare.

Extra analisi tattica di Inter-Lazio (Serie A)

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