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Frattesi-Inter punto per punto: i 5 dettagli su cui soffermarsi per valutarlo

Frattesi è il primo colpo oneroso del mercato estivo dell’Inter. Un acquisto cercato, studiato e voluto per svariati motivi. La rivoluzione tecnico-tattica della rosa guidata da Inzaghi tocca tutti i reparti ma in modo particolare il centrocampo. Analizziamo punto per punto ogni dettaglio di questa importante operazione di calciomercato, che si presenta come interessante

ECCO FRATTESI – L’acquisto di Davide Frattesi da parte dell’Inter è uno di quelli su cui soffermarsi attentamente alla ricerca del dettaglio. E sono almeno cinque i dettagli che possono essere evidenziati in un’operazione simile. Il centrocampista italiano non vedeva l’ora di legarsi ai colori nerazzurri, come dimostrato subito dopo il suo arrivo a Milano. E adesso dovrà dimostrare che l’Inter non solo ha visto bene su di lui ma ha anche investito altrettato bene. Di seguito tutte le considerazioni e riflessioni – divise in cinque ampi paragrafi – sull’operazione Frattesi-Inter.

L’Inter investe sul futuro: il modello italiano

BIS BARELLA – Andando per ordine, l’investimento in sé è il primo dettaglio da analizzare. Frattesi è un classe ’99 scuola Roma che fa il grande salto dopo un biennio di crescita continua nel Sassuolo di Alessio Dionisi, avendo già dimostrato che la Serie B gli stava stretta. La Serie A è la sua dimensione e a 23 anni già compiuti l’Inter può essere la meta ideale per l’ultimo step di maturità calcistica. Frattesi è già un calciatore nel giro della Nazionale Italiana e ciò giustifica in parte l’importante cifra stanziata dall’Inter per strapparlo alla concorrenza: 27 milioni di euro per l’obbligo di riscatto più il cartellino di Samuele Mulattieri, valutato 5 milioni per coprire le spese del prestito oneroso, altri eventuali 5 milioni di bonus e addirittura il 10% in caso di futura rivendita non sono pochi. Anzi, si può dire tranquillamente che il Sassuolo fa un capolavoro in uscita. E l’Inter in entrata si adegua al calciomercato odierno italiano strappando un vantaggio solo sulla formula con pagamento posticipato. Un’operazione praticamente copia-incolla, anche se più contenuta nelle cifre, a quella che porta l’allora 22enne Nicolò Barella a Milano dal Cagliari. Perché è il calciatore che sceglie l’Inter rifiutando tutte le altre destinazioni, ma l’investimento è leggermente eccessivo rispetto al valore reale considerato alla data di acquisto. L’Inter ancora una volta investe sul potenziale inespresso, puntando sui margini di miglioramento di Frattesi per farne un futuro asset fondamentale (dopo il riscatto). Del resto, quattro anni prima è andata benissimo con l’attuale numero 23 nerazzurro: Frattesi è il potenziale “bis” di Barella.

Frattesi nella rosa dell’Inter: il ruolo ibrido

UPGRADE GAGLIARDINI – Il secondo dettaglio non trascurabile è la tipologia di acquisto. Frattesi è una mezzala che abbina quantità a qualità, quindi non fa mancare l’apporto in fase difensiva garantendo comunque ottime prestazioni in fase offensiva. Simile a Barella ma non identico. In un certo senso più speculare che complementare. Una mezzala più di inserimento che di interdizione. In pratica un incursore moderno. Uscendo dalla scuderia dell’agente Beppe Riso, Frattesi ad Appiano Gentile avrà il compito di fare tutto ciò che non è riuscito a Roberto Gagliardini in sei anni e mezzo. L’investimento oneroso su un talento italiano, in odore di Nazionale A e cresciuto in un altro Settore Giovanile, è sempre rischioso. Di fatti, però, Frattesi prende il posto di Gagliardini in rosa. A gennaio 2017 il classe ’94 scuola Atalanta sembrava poter risolvere tutti i problemi dell’Inter in mezzo al campo, finendo in seguito per diventare una riserva utile e infine un gregario schierato solo in emergenza. Così come con Gagliardini (e Barella), l’Inter va a botta sicura su Frattesi. Puntare su un giovane italiano significa anche dargli tempo extra per trovare la giusta dimensione in maglia nerazzurra. C’è chi ce la fa (Barella) e chi no (Gagliardini), ma questo non può decidersi a priori. Terminato il pluriennale ammortamento (fallimentare) di Gagliardini, perso a parametro zero, l’Inter riparte con un nuovo giovane e talentuoso profilo italiano da iscrivere a bilancio: Frattesi è l’upgrade “aziendale” di Gagliardini.

Rivoluzione Inter a centrocampo: la situazione

POST BROZOVIC – Altro dettaglio da non ignorare è il terzo. Frattesi arriva all’Inter solo dopo la cessione di Marcelo Brozovic, ma il rapporto causa-effetto è solo ed esclusivamente di tipo economico-finanziario. Frattesi non c’entra nulla con Brozovic né dal punto di vista tecnico-tattico né per quanto riguarda peso e ruolo in rosa. L’Inter si libera del classe ’92 croato perché non può più tenere in rosa un calciatore che, all’aumentare dei costi (ingaggio lordo annuo fino al 30 giugno 2026), restituisce un diminuire delle prestazioni (calo fisiologico post-30 anni ma anche di stimoli). Ecco perché la scelta in cabina di regia ricade su Hakan Calhanoglu (classe ’94) con Kristjan Asllani (classe 2002) come backup da far crescere dopo aver perso un anno da vice-Brozovic solo virtuale. Tutto ciò è possibile non perché arriva Frattesi, bensì perché in rosa è ancora presente Henrikh Mkhitaryan che, se sta bene, è il titolare indiscusso nel ruolo di mezzala sinistra. Il classe ’99 romano potrà crescere all’ombra del classe ’89 armeno tanto quanto di Barella per sfruttare al meglio le sue chance nelle rotazioni e candidarsi per diventare il titolare del futuro. Nella rosa dell’Inter ci sarà comunque una lacuna dettata dall’addio di Brozovic, ovvero l’assenza di un mediano di rara qualità per dare un’opzione tattica in più quando bisogna giocare sotto pressione. Perché il dinamismo non è tutto per un centrocampista. Per il resto, deciderà l’Inter la mossa: Frattesi formalmente non preclude l’investimento sul post-Brozovic.

Frattesi sulle orme di Barella: il piano B

PLAYER TRADING – Il quarto dettaglio è probabilmente il più importante. Facendo un mix dei primi tre si può ottenere la vera logica dietro l’investimento importante sul profilo di Frattesi. L’alter ego di Barella che prende il posto di Gagliardini in rosa solo dopo l’uscita dell’ingobrante Brozovic. Tradotto in termini più pratici: Frattesi per l’Inter è un progetto di Barella-bis che dà maggiori garanzie di Gagliardini nelle prime rotazioni e a costi più gestibili di Brozovic. L’ingaggio più alto rispetto all’ex numero 5 sarà comunque meno della metà rispetto a quello dell’ex numero 77. Ciò significa preoccuparsi meno del costo del cartellino, potendolo ammortizzare teoricamente in almeno cinque anni. Tutto bello… ma perché Frattesi può essere visto come una sorta di Barella 2.0 per l’Inter? Semplice, perché ogni investimento in sede di calciomercato viene fatto per non precludersi nessuna occasione in futuro. L’Inter oggi punta su Barella ma domani potrebbe non essere più così per svariati motivi, vedi Brozovic post-rinnovo. Anche il contratto di Barella scade il 30 giugno 2026 e l’Inter, pur avendolo blindato, considera – giustamente – tutti cedibili a fronte di un’offerta indecente. Se in futuro ci sarà l’opzione di piazzare l’ormai maturo Barella all’estero per generare una ricca plusvalenza (player trading strategico) e reinvestire quella cifra su altri giovani da valorizzare, l’Inter avendo Frattesi già in casa potrebbe non pensarci due volte a sacrificare un’altra potenziale bandiera interista. Non è terrorismo ma sostenibilità: Frattesi è il “paracadute” ideale in caso di futuro addio di Barella.

Un talento ancora da svezzare: le premesse

FIDUCIA INZAGHI – Infine, il quinto e ultimo dettaglio interessante riguarda esclusivamente il potenziale su cui lavorare. Frattesi voleva l’Inter a tutti i costi. L’Inter voleva Frattesi a costi limitati ma alla fine si è “sottomessa” alle leggi del (calcio)mercato. L’investimento è importante perché il profilo in questione ha importanti margini di crescita. L’ambizione di diventare prezioso tanto quanto il suo modello Barella è motivo di fiducia. Ed è motivo di fiducia soprattutto l’operato di Simone Inzaghi, che con le mezzali sa lavorarci e vederci sempre piuttosto bene. Sviluppare il potenziale di Frattesi sull’esempio di Barella “contaminato” da Mkhitaryan può essere la chiave di volta per formare in casa un centrocampista di livello internazionale. Qualcuno inizierà a parlare di Frattesi come centrocampista box-to-box dopo avergli visto fare la doppia fase di gioco alla perfezione. Se lo sviluppo avverrà come ipotizzato, il classe ’99 italiano verrà definito tuttocampista alla stregua dei migliori profili sulla linea mediana. Oggi si possono fare solo ipotesi e aspettare che, come sempre, sia solo il campo a parlare. L’importante è ricordarsi che le prestazioni di un centrocampista non si valutano dal numero di assist e gol né dalla quantità di chilometri macinata. È la qualità con cui si fanno le cose a determinare il livello di un calciatore, specie di un simile centrocampista tuttofare: Frattesi è il nuovo talento da svezzare per Inzaghi.

Inter sempre più made in Italy con Frattesi

MADE IN ITALY – Tutto questo, e magari anche altro, caratterizza l’arrivo di Frattesi ad Appiano Gentile. Un sogno che diventa realtà per il classe ’99 italiano, che vuole diventare uno dei centrocampisti più completi in circolazione. E per riuscirci ha scelto proprio l’Inter di Inzaghi e Barella. Una scelta precisa, che inorgoglisce non solo per il made in Italy veicolato. Vestire la maglia dell’Inter che punta alla seconda stella in Serie A non sarà facile: l’ambiziosa sfida nerazzurra di Frattesi deve ancora iniziare. Le premesse, però, sono già di quelle importanti ed è un acquisto che si presenta senza dubbio in modo intelligente. Benvenuto all’Inter, Davide!

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