Mondo Inter

Sconcerti: «680 milioni di debito hanno portato l’Inter a vincere lo scudetto»

L’Inter è arrivata a giocarsi lo scudetto all’ultima giornata con il Milan che ha però un vantaggio di 2 punti in classifica oltre che negli scontri diretti in caso di arrivo a pari punti. Mario Sconcerti individua due snodi principali e parla delle future mosse di mercato del club nerazzurro nonché dei suoi debiti

CROCEVIA – L’Inter può credere nello scudetto fino all’ultima giornata ma deve vincere con la Sampdoria e sperare che il Sassuolo batta il Milan. Mario Sconcerti individua due crocevia fondamentali: «Credo che i momenti decisivi sono stati due: il primo è riconducibile ai 9 punti persi dall’Inter tra la fine di settembre e l’inizio di novembre quando perse 9 punti pareggiando con Atalanta, Juventus e Milan e perdendo con la Lazio. Quindi lasciando al Milan 9 punti di vantaggio e sono questi che sono pesati più in stagione. L’Inter ha 7 punti in meno rispetto all’anno scorso, quindi sono mancati proprio quelli. Il momento decisivo è stata la rimonta nel derby quando l’Inter fece 70 minuti molto buoni, era in vantaggio e non riuscì a segnare il secondo gol. Poi ci furono i due gol di Giroud che ribaltarono la partita. Se l’Inter avesse vinto lì avrebbe preso distacco e il campionato avrebbe preso un’altra piega. Pioli è uno che ha sempre fatto qualcosa di buono nelle squadre che ha allenato, compresa l’Inter. Lì non era buona l’Inter, non lui».

MOVIMENTI – Per quanto riguarda il futuro, Sconcerti parla delle quattro mosse fondamentali: «L’Inter parte da un vantaggio, ovvero che ha la squadra: i 12/13 dell’Inter sono ancora squadra, anche se con una certa età. Poi c’è il problema Perisic che è importante, il croato ha fatto una stagione straordinaria ma soprattutto secondo me deve dare i sostituti a quattro giocatori che non ne hanno: Skriniar, Brozovic, Barella e Calhanoglu. Senza dimenticare che non so quanto affidamento si possa fare su Correa e Dzeko che nella seconda parte di campionato è scomparso».

RIMESSA IN REGOLA – Per finire Sconcerti commenta la possibile cessione di Alessandro Bastoni concentrandosi sul debito del club nerazzurro: «Sacrificio Bastoni? Sacrificabile a cosa? Le squadre quasi tutte sono in auto finanziamento, il problema dell’Inter è che ha un debito molto alto. Il sacrificio lo hanno già fatto le altre squadre sopportando la differenza tecnica che l’Inter ha fatto con il suo debito, sono stati i 680 milioni di debito dell’Inter che l’hanno portata a vincere il campionato. Sacrificio Bastoni? È una rimessa in regola, una vite che torna a girarsi. Se un difensore porta 60/70 milioni non è un sacrificio, va benissimo. Altra cosa è cedere Lautaro Martinez. Direi che è un colpo di fortuna avere chi ti offre una cifra tale. C’è quasi da ringraziare il cielo. Il calcio è questo oggi, l’Inter lo sa bene».

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