Mondo Inter

Pedullà: “Perisic, non basta fare il 30%! Spalletti sa di Conte, ma l’Inter…”

Alfredo Pedullà – giornalista del “Corriere dello Sport” – ad “Aspettando il Weekend” su Sportitalia si esprime sul possibile arrivo di Conte all’Inter al posto di Spalletti e sulle situazioni ambigue che riguardano sia Perisic sia Icardi

SPALLETTI E CONTE – Cambio in panchina scongiurato per ora, ma per Alfredo Pedullà l’ultimo obiettivo stagionale dell’Inter non può proprio essere fallito: «Coppa Italia o no, quella di Antonio Conte è un’incudine che esiste sulla testa di Luciano Spalletti e di chiunque altro è a rischio panchina. Che Conte prima o poi debba tornare ad allenare non c’è dubbio, ma il percorso scelto dell’anno sabbatico è altrettanto chiaro: nei mesi scorsi ha sfiorato davvero il Real Madrid, aspetta una proposta per iniziare la prossima stagione dopo aver sistemato la questione con il Chelsea e Spalletti è il primo a saperlo. L’Inter l’anno scorso ha fatto un brillantissimo finale di stagione ottenendo la qualificazione in Champions League all’ultima giornata in casa della Lazio, quest’anno non basta più arrivare terzo o quarto, deve andare avanti il più possibile in Europa League, che non è la Coppa Italia… In questo momento non converrebbe a nessuno approfondire un argomento così implicito, bisogna aspettare i tempi giusti».

PERISIC E ICARDI – Pedullà fa il punto della situazione anche su due degli “scontenti” di casa Inter, per motivi diversi: «Lo stesso Spalletti aveva parlato del problema Ivan Perisic spiegando il motivo per cui l’ha tenuto fuori contro il Torino, sbagliatissimo, per me doveva evitare di spiegarlo: l’allenatore non deve spiegare tutto ciò che accade. Per il bene dell’Inter e dello steso Perisic, quest’ultimo deve rimettersi in riga e fare Perisic, non il 30% di Perisic. Per fortuna il rinnovo di Mauro Icardi non è a un punto di non ritorno, non ci sono interessi a voler arrivare a temporali con il rischio di piovere, ma siamo a febbraio, come da copione: un è mese fondamentale per togliere clausola e accontentare sia Icardi sia la moglie-agente Wanda Nara, è un passaggio obbligato. Per me le clausole sono passate di moda: o le metti simboliche da 400 milioni di euro oppure non hanno motivo di esistere, perché c’è chi può pagarle e oggi 110 milioni sono pochi. Bisogna essere liberi, poi magari tra un anno decidi di cedere Icardi per 150 milioni e va bene. Comunque si può trovare una soluzione per soddisfare tutti…».

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