Murgia: «Inzaghi vincente e umano. Il punto in comune con De Rossi»
Roma-Inter vede Simone Inzaghi e Daniele De Rossi scontrarsi in campionato. I due allenatori sono stati un punto di riferimento per Alessandro Murgia che li racconta a TuttoSport.
FAME DI VINCERE – Dai tempi della Lazio con Simone Inzaghi a quella della Spal con Daniele De Rossi: Alessandro Murgia ha tanto da dire sui due allenatori di Roma-Inter. Così il calciatore, ora in Transilvania all’Hermannstadt, ne parla: «Ho cominciato con Inzaghi dagli allievi, passando per la Primavera e la prima squadra. Mi ha trasmesso tantissimo: la sua fame, la sua voglia di vincere, di non mollare, di dare sempre tutto. Questa sua capacità di creare un rapporto fantastico con tutti i suoi giocatori e portarli a dare il 100% fino all’ultimo secondo, lo rende unico. I suoi risultati, le sue vittorie, parlano per lui. Ha vinto con la Lazio e sta vincendo con l’Inter sfiorando addirittura la Champions League contro club sulla carta molto più forti. È sicuramente uno dei 5 allenatori più forti al momento. Pronto per lo scudetto? È un vincente. Ha la squadra ma soprattutto uno staff e la fame giusta per ambire a vincere. Il campionato italiano non è facile, io tifo per lui sempre. Cos’ha in comune con De Rossi? La capacità di mettersi allo stesso livello dei giocatori, ascoltarli e capirli dal punto di vista tecnico ed umano. I consigli che mi hanno dato? Inzaghi la cosiddetta “fame”, l’essere sempre sul pezzo al 100%. De Rossi mi ha trasmesso tanto dal punto di vista tecnico, sul guardare prima la giocata e guardarti intorno in continuazione».
Roma-Inter, Murgia racconta Inzaghi e De Rossi
DOTI UMANE – Alessandro Murgia continua: «Daniele sta facendo bene ora alla Roma, è in una piazza, in una città e una squadra che conosce bene. Penso che abbia veramente le doti tecniche ed umane per poter far bene come allenatore. L’esperienza credo lo aiuterà nella sua crescita e nella sua formazione. Sicuramente alla Spal è arrivato in una situazione complicata, sia di classifica che di tifoseria e ambiente. In più non era una squadra costruita per le sue idee e non è stato facile. Non lo sarebbe stato per chiunque, soprattutto per lui che ha esperienza di campo ma era la sua prima da allenatore. Penso che non avrebbe rifiutato mai la Roma, in qualsiasi occasione e situazione. Ha la squadra dentro, ed è sempre stato un combattente quindi scelta super condivisa. Roma-Inter sarà una partita dura, preparata nei minimi particolari, dove gli episodi faranno la differenza. Non è facile giocare a Roma con 60 mila spettatori, ma entrambi sono abituati a queste atmosfere e prepareranno la partita al meglio. Auguro loro di realizzare i loro obiettivi, sono due ottimi allenatori e due ottime persone, soprattutto».