Facchetti: «Inter, unione di intenti marcia in più! San Siro? Serve realismo»
L’Inter e San Siro, un legame molto forte che Gianfelice Facchetti rivive nel suo ultimo libro. Il figlio dell’ex indimenticabile capitano nerazzurro – ospite negli studi di “Sky Sport 24” – parla proprio delle sorti dello stadio (QUI le ultime dichiarazioni di Sala) ma anche del traguardo quasi raggiunto dai nerazzurri di Conte. Di seguito le sue dichiarazioni
DIALOGO – L’Inter e il Milan potrebbero in un futuro non molto lontano lasciare San Siro. Gianfelice Facchetti invita tutti i protagonisti al dialogo: «Io faccio una premessa: la nostalgia non è il filtro attraverso cui guardare la storia di San Siro, anche se ci sta ma non è sicuramente il filtro giusto. Bisogna essere realisti, riconoscere le necessità dei club e quelle delle persone che ci abitano intorno, che hanno i loro diritti. Il primo passo penso sia un dialogo costruttivo e serio da parte di tutti. Noi speriamo tutti di poterci riappropriare del nostro spazio in tribuna, ma sono certo che alcune conseguenze ce le porteremo dietro negli anni. Non sarà così immediato».
MOMENTI – Facchetti fa poi un salto nel passato: «Francesco Totti ha lasciato sempre il segno a San Siro. Quel gol siglato a Julio Cesar l’ho voluto ricordare nel mio libro, lo vidi allo stadio e mi faceva piacere ricordare anche un altro aspetto: vale a dire che San Siro riconosce sempre la grandezza del suo avversario. Uno dei momenti più toccanti del Meazza è stato l’addio al calcio di Roberto Baggio».
UNIONE – Per chiudere, Facchetti parla dell’Inter di Antonio Conte, vicina allo scudetto: «Festa scudetto domenica o a San Siro? Prima arriva meglio è, ovviamente. Poi sarebbe bello che ci fosse anche solo simbolicamente una piccola rappresentanza di tifosi, per condividere questo attimo di felicità. Incrociando le dita e sperando arrivi il prima possibile. Qual è stata la marcia in più? L’unione di intenti, non c’è differenza tra titolari e comprimari. Tutti si sentono coinvolti».