Donati: “Un onore aver fatto parte dell’Inter del Triplete”
L’ex difensore dell’Inter Giulio Donati, cresciuto nel vivaio nerazzurro ma con solo una presenza ufficiale con la maglia dell’Inter (una gara di Coppa Italia contro il Livorno nel 2009/10) ha concesso un’intervista a Gianlucadimarzio.com in cui ha ricordato il rapporto con lo spogliatoio dell’Inter e il suo esordio in maglia nerazzurra
IL DEBUTTO IN PRIMA SQUADRA- “Il giorno dopo il mio debutto in prima squadra Mourinho mi ha subito ripreso: nel momento della sostituzione sono uscito correndo dal campo e lui voleva perdere tempo perché vincevamo 1-0. Non volevo dare l’impressione alla gente di uscire a testa bassa come se fossi arrabbiato, il cambio l’avevo chiesto io perché avevo i crampi fino alla schiena”.
MAICON AL SUO POSTO- “Non era male avere un sostituto del genere. Mourinho è speciale per il rapporto che crea con i giocatori, mi trattava allo stesso modo di Zanetti”.
IL TRIPLETE- “Quello che ho fatto io non è nemmeno una goccia in un oceano. Sono onorato anche solo di essermi allenato con tanti campioni. Quaresma era immarcabile, ma il carisma di Cordoba, Zanetti e Samuel non si batte”.
IL RAPPORTO CON MATERAZZI- “Materazzi mi ha trattato come un figlio, mi dava tanti consigli sull’aspetto mentale. Quando mi vedeva aggressivo in campo era orgoglioso di me. Era il mio primo tifoso”.
IL PING PONG CON BALOTELLI- “Vincevo sempre io, non può dire il contrario. E lo massacravo per giorni prendendolo in giro”.
ADDIO ALLA GERMANIA- “A giugno scade il contratto che, insieme alla società, ho deciso di non rinnovare. Mi sono trovato bene in Germania e sono aperto a qualsiasi proposta. Il mio sogno è giocare in Premier. Un ritorno in Italia? Certo che mi piacerebbe”.