A. Canovi: “Perisic, so che c’è interesse. Sostituto Inter, Marotta può”
L’agente Alessandro Canovi ha parlato, nel corso della trasmissione “Calcio & Mercato” andata in onda su Rai Sport +, del possibile addio di Ivan Perisic all’Inter già entro il 31 gennaio, confermando le voci sull’esterno croato. Giuseppe Marotta, a suo avviso, avrebbe la capacità per sostituirlo adeguatamente da qui alle ore 20 di giovedì.
CHIUDERE IN FRETTA – «Innanzitutto sull’Arsenal è chiaro che potrebbe essere, visto il gioco di Unai Emery sarebbe il giocatore preferito che gioca con contropiede e contrattacchi continui, Ivan Perisic per lui sarebbe perfetto. La cosa che mi verrebbe da dire, ma come una battuta, è che ha messo like un giocatore (Pierre-Emerick Aubameyang su queste voci, ndr), sarebbe stato interessante se l’avesse messo Emery che è molto attivo sui social, quest’estate ha fatto l’annuncio prima dell’Arsenal di aver firmato. Sicuramente c’è un interesse e lo so, è chiaro che il Perisic attuale credo lo possano anche trovare in casa. Siamo tutti d’accordo che Giuseppe Marotta su questo è un maestro, in questo momento è il più grande dirigente del calcio italiano, quindi sicuramente già si vede come ha gestito l’affare Mauro Icardi, che gli ha detto con una semplice frase che nelle sedi opportune si tratta il contratto. Su Perisic ha detto giustamente che se il giocatore non è contento non lo tiene, poi deve avere un rientro per la società. Sicuramente qualche offerta o qualche interesse l’ha avuta, ma non sono quelle che vuole l’Inter. Chiudere entro il 31 gennaio con un sostituto? Marotta è capace, può farlo. C’è il problema del fair play finanziario, bisogna capire con la Premier League se certe vendite sono possibili, perché beati loro hanno delle capacità economiche che non abbiamo. Conoscendo Marotta stanno già programmando l’estate, sul terzo posto penso non ci siano grandi dubbi e visto che il campionato è così fanno qualcosa per quest’inverno, ma io aspetto l’opera di Marotta per quest’estate. Più del terzo posto non so cosa si potesse chiedere a questa rosa».