Semplici: «Quando abbiamo giocato messo in difficoltà l’Inter. Ho risposte»
Semplici prova a trovare il bicchiere mezzo pieno da Inter-Cagliari 1-0. L’allenatore rossoblù, intervistato da “Radio Rai”, commenta la quarta sconfitta consecutiva dei sardi ma mantiene aperta la speranza salvezza.
SITUAZIONE DIFFICILE – Leonardo Semplici ritiene che il Cagliari non sia da terzultimo posto: «È vero. Sicuramente anche io, quando sono arrivato, ho visto la classifica e guardato i nomi ma mi sembrava strano. Delle problematiche ci sono, stiamo cercando di risolverle: sull’aspetto tecnico e fisico ho poco da insegnare a questi giocatori. C’è mancata l’umiltà di chi lotta per la salvezza: con giocatori così, trovandosi a lottare per un obiettivo non preventivato, molti di loro pensavano che una domenica l’avrebbe risolta uno e una l’altro. Questo non è avvenuto. Oggi cercavo questa risposta, il gusto di lottare tutti insieme. Sotto questo aspetto ho avuto una risposta, e solo attraverso questo tipo di prestazioni possiamo avere la possibilità di salvarci. È chiaro che non bisogna farlo solo contro l’Inter, dove le motivazioni vengono da sole. Noi abbiamo una classifica molto deficitaria, il prossimo cammino dipenderà da questo tipo di prestazioni».
GOL SUBITO – Semplici analizza l’azione che ha portato alla rete di Matteo Darmian: «Questa è la loro forza, la loro qualità sia tecnica sia fisica. Non hanno messo solo in difficoltà noi, però vedo che li abbiamo limitati. Siamo stati molto bravi con i raddoppi, abbiamo concesso molto poco. Siamo stati attenti, purtroppo una volta sono riusciti a entrare e ci hanno fregato. Però ripeto: gli episodi sono quelli che cambiano l’andamento di una partita, ma abbiamo reagito e creato le nostre occasioni. Abbiamo giocato a pallone, poi è chiaro che venendo a San Siro in una certa posizione di classifica pensavamo di fare una partita difensiva. Però quando abbiamo giocato il nostro calcio abbiamo messo in difficoltà l’Inter».
ATTACCO – Semplici chiude su Leonardo Pavoletti: «Anche oggi ha giocato quasi tutta la partita. All’ultimo era stremato, perché si è sacrificato: in quel momento ho deciso di mettere altri due attaccanti come Giovanni Simeone e Alberto Cerri, che mi potevano dare lucidità».