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Conte: “Sanchez domani posso anche mandarlo dal 1′! Modulo Inter…”

Conte ha appena concluso la conferenza stampa di vigilia prima di Inter-Borussia Monchengladbach. A poco più di ventiquattro ore dall’esordio in Champions League il tecnico nerazzurro, assieme a Handanovic (vedi articolo), ha parlato di vari temi: possibile l’utilizzo di Sanchez da titolare.

CONFERENZA CONTE – Questa la conferenza stampa di Antonio Conte alla vigilia di Inter-Borussia Monchengladbach.

L’Inter si approccia a questa partita con una dose d’esperienza maggiore rispetto alle ultime due stagioni. Ha messo dentro Vidal e Hakimi con Champions League alle spalle: quanto può aiutare questo fatto qui per approcciarsi al girone?

Sicuramente il tasso d’esperienza è cresciuto, prima di tutto per l’esperienza che abbiamo fatto soprattutto l’anno scorso, visto che abbiamo giocato il girone di Champions League e poi siamo arrivati in finale di Europa League. Penso che questo abbia accresciuto di tanto l’esperienza di tutti i miei calciatori. Abbiamo poi aggiunto Vidal, che di esperienza a livello internazionale ne ha da vendere, quindi da questo punto di vista ripartiamo più attrezzati e con più esperienza.

Si può fare il punto della situazione sui giocatori disponibili per la partita?

La situazione in generale, per quello che riguarda Bastoni, è che ha ripreso da ieri ad allenarsi con noi. Oggi farà il secondo allenamento, viene a disposizione e quindi verrà in panchina. È inevitabile che, quando bisogna calcolare che si viene da una guarigione da Coronavirus, ci vuole anche un po’ di tempo per rimettere i giocatori in condizione. Non è che uno guarisce il giorno dopo e lo butti in squadra. Per il resto faremo delle valutazioni: vedremo, Brozovic ha finito un po’ affaticato nel derby. Faremo delle valutazioni a livello fisico, anche sullo stesso Sensi, per vedere di non prenderci dei grossi rischi. Dobbiamo essere sicuri al 100%.

Le squadre italiane impegnate in Champions League nell’ultimo turno hanno perso in tre e pareggiato una. Per Conte c’è una spiegazione?

In Italia il campionato sarà più equilibrato. Personalmente vedo diverse squadre che lotteranno per i primi quattro posti della classifica. Vedo diverse squadre che sono competitive e possono fare cose importanti. Noi vogliamo esserci, cerchiamo di tutto per essere in questo gruppo di squadre. Anche all’estero hanno perso Real Madrid e Barcellona, ci sono risultati un po’ inaspettati: è proprio il fatto che tante squadre tornino a giocare dopo gli impegni internazionali, con giocatori affaticati. Ci sta qualche risultato un po’ così. Noi dobbiamo essere arbitri del nostro destino: dire quello che possiamo fare in Champions League è difficile, sicuramente saremo arbitri del nostro destino e vogliamo esserlo in positivo.

Come mai sta scegliendo di usare il 3-4-1-2 giocando col trequartista anche senza Eriksen? Per Conte può giocarci Vidal?

Stiamo giocando con questo sistema perché penso sia il migliore, che esalti le caratteristiche di ogni singolo giocatore. In quella posizione abbiamo continuato a giocare anche nella fase finale di Europa League, perché Barella giocava sulla trequarti un po’ più spostato a destra. In costruzione avevamo sempre Brozovic e Gagliardini, è un tipo di sistema che stiamo utilizzando da tanto tempo. A volte può cambiare la posizione, ma rimane il trequartista. Ci possono giocare Barella, Eriksen, Nainggolan, Sensi e Vidal: abbiamo tanti giocatori che possono giocare in quella posizione.

A Madrid si stanno cominciando a perdere certezze, soprattutto per dover giocare a porte chiuse e a Valdebebas. Considerano l’Inter favorita per il girone: questo vi sprona o è motivo per i giocatori di acquistare consapevolezza nei propri mezzi?

Non so se a Madrid ci considerino i favoriti del girone. Stiamo parlando di una squadra che ha vinto il campionato spagnolo e annovera giocatori che hanno vinto la Champions League tantissime volte. Sentir dire del Real Madrid che è sfavorito, sinceramente, mi fa sorridere. Io penso che le valutazioni debbano essere fatte in maniera molto seria, per evitare di dire delle fesserie. Se mettiamo in discussione il Real Madrid perché non ha fatto il mercato, e non la consideriamo favorita, significa che il calcio sta cambiando. Magari io sto perdendo di vista la realtà (ride, ndr).

In questo grande cammino da tecnico sente che manca la ciliegina sulla torta di un trofeo internazionale?

Per quel che mi riguarda, vedendo un pochettino, diciamo che mi sto avvicinando. Comunque in quattro anni ho fatto un ottavo, un quarto una semifinale e una finale: mi sto avvicinando da quel punto di vista. Però sinceramente non rappresenta per me un problema, assolutamente. Mi sto gustando il percorso con le squadre di club, penso che sia la cosa più importante. Poi è inevitabile che ci sia solo uno che vince, ma anche da questo punto di vista in quattro anni posso ritenermi soddisfatto. Ho attraversato tutti gli step, dagli ottavi alla finale, nelle due competizioni europee e penso che sia un bellissimo percorso che mi rende orgoglioso.

Domanda di Inter-News.it per Conte: come sta Sanchez? Avrebbe preferito una gestione diversa da parte del Cile durante la sosta?

Eravamo molto preoccupati delle condizioni di Alexis, perché non arrivavano notizie confortanti dal Cile. Lui è arrivato, lamentava un po’ di affaticamento muscolare nella zona degli adduttori. Siamo stati molto attenti e molto accorti a gestirlo nella giusta maniera, il giorno che ha preparato la gara. Ha giocato gli ultimi quindici minuti, ha dato garanzie e certezze: adesso è a disposizione. Domani c’è la possibilità di scegliere e di pensare di mandarlo in campo dal primo minuto.

Ieri in un’intervista diceva che l’allenatore doveva mostrare i pregi e nascondere le lacune. Per le caratteristiche della difesa dell’Inter non teme ci sia un pericolo giocando così alti?

Sinceramente penso che, anche l’anno scorso, abbiamo giocato alla stessa maniera, difendendo con cinquanta metri di porta. Penso che le caratteristiche dei nostri difensori possano assolutamente affrontare questo tipo di situazione. Rispetto all’anno scorso abbiamo perso Godin e preso Kolarov: gli altri sono tutti giocatori che c’erano già l’anno scorso. Abbiamo finito il campionato con la miglior differenza reti: stiamo lavorando tanto, creiamo tanto e dobbiamo essere bravi a prendere le cose positive, cercando di migliorare le situazioni negative che si sono venute a creare. Migliorare significa lavorarci sopra, o vedere dei video per sapere come affrontare determinate situazioni. È inevitabile che, da questo punto di vista, non ci sia grande preoccupazione: penso che la squadra stia giocando e creando. Cerchiamo di fare un tipo di calcio che l’anno scorso ci ha portati al secondo posto e alla finale di Europa League, ci sono nuovi giocatori che devono integrarsi.

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