Nota tattica di Torino-Inter: Spalletti e un nuovo modulo, il 3-5-2
“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Torino-Inter parliamo di un altro cambio di modulo di Spalletti.
SCELTA OBBLIGATA – Il periodo in casa Inter non è semplice e Spalletti contro il Torino ha dovuto fare di necessità virtù. Il modulo iniziale, un 3-5-2 speculare a quello degli uomini di Mazzarri, non è stato adottato per pura scelta tecnica. La necessità ha rappresentato il primo motore: Keita infortunato, Perisic escluso per il mercato, Candreva quasi, Politano non al meglio fisicamente. In sostanza, nessun esterno disponibile al top. Le due punte Icardi e Lautaro sono quindi diventate l’unica opzione percorribile, per quanto indigeste al tecnico. Per renderle sostenibili l’unica via nelle idee di Spalletti era il modulo con la difesa a tre e quindi eccoci qua.
QUALCOSA DI POSITIVO – C’è da dire che anche all’andata a San Siro l’allenatore toscano aveva scelto un modulo simile, ma in condizioni del tutto differenti e comunque con risultati rivedibili. Nel primo tempo a Torino qualcosa ha anche funzionato: l’Inter riusciva a trovare i giocatori dietro il centrocampo avversario, ricorrendo anche a più lanci dalla difesa rispetto al solito. E i due attaccanti riuscivano a fare da riferimento, alzando la squadra. Come spesso accade non si è concretizzato, e allora i limiti mentali e tecnici della squadra hanno preso il sopravvento.
CROLLO NEL SECONDO TEMPO – Nel secondo tempo infatti la luce si è totalmente spenta. In generale la più grossa difficoltà della squadra è stata nel tenere le distanze tra il centrocampo e gli altri reparti. Spesso i nerazzurri sono finiti spezzati in due, con la difesa e Brozovic da una parte e il resto dei giocatori dall’altra. Nel finale con l’ingresso di Nainggolan si è rivisto anche il rombo già sperimentato col Sassuolo: esperimento di nuovo bocciato, con la conferma delle pessime condizioni del belga. Spalletti sta cercando di gestire una situazione complessa, ma ha poche frecce in faretra e i colpi stanno andando a vuoto.