Nota tattica di Inter-Sassuolo: il 4-3-1-2 nel finale di partita
“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Inter-Sassuolo parliamo del modulo visto negli ultimi minuti.
PARTITA BLOCCATA – Nella gara contro il Sassuolo l’Inter si è ancora una volta scontrata contro i suoi soliti limiti nel giocare contro squadre chiuse. De Zerbi, come successo anche all’andata, ha impostato la partita per difendersi con un blocco basso, denso in zona centrale, per poi puntare sulle ripartenze. Gli uomini di Spalletti non sono riusciti a rispondere in modo adeguato. Nel finale il tecnico ha provato a cambiare le carte in tavola con una mossa inedita: via gli esterni, spazio al rombo.
CAMBAMENTI – Il cambio decisivo è stato quello di Lautaro Martinez, che è subentrato al posto di Politano. Chiaramente l’argentino ha caratteristiche diverse, non è ambientabile in fascia, ed è subito andato vicino a Icardi a riempire l’area. In mezzo al campo c’erano Nainggolan come trequartista con dietro Perisic, spostato dal suo solito ufficio esterno, Brozovic e Borja Valero. Una soluzione mai sperimentata prima, forzata anche dall’assenza di Keita come possibile ricambio per gli esterni.
POCHI RISULTATI – L’esperimento è stato estemporaneo ed è durato pochi minuti, ma non è sembrato particolarmente promettente. La squadra non ha trovato le giuste distanze (un problema che si è visto anche col modulo consueto per la verità) e soprattutto i terzini, schierati molto alti per attaccare sugli esterni, sono sembrati inefficaci. Non hanno le qualità per giocare da soli a tutta fascia e non hanno trovato combinazioni coi centrocampisti. La condizione fisica ancora approssimativa di Nainggolan poi gli ha impedito di dare i suoi famosi strappi in zona centrale.