Inter, si passa sempre dal centrocampo: Conte trova anche il piano C
Antonio Conte si rivela un allenatore molto meno dogmatico di come venga descritto. E la sua ultima Inter lo dimostra, soprattutto a centrocampo.
VIVA LA QUALITÀ – Antonio Conte è un allenatore che in campo punta sempre all’equilibrio, in qualsiasi fase. E la sua Inter è un manifesto di questo, soprattutto negli ultimi mesi di stagione. Dove l’allenatore apporta poche modifiche a uno scacchiere già definito, trovando la chiave di volta che porta a undici vittorie consecutive. E una di queste chiave suona in danese: Christian Eriksen era proprio ciò che mancava nella mediana nerazzurra. La sua qualità non è facile da leggere, specie per chi giudica le prestazioni solo in base ai tabellini. Ma il numero 24 ha portato al tempo stesso quell’applicazione difensiva e quella capacità di verticalizzazione in cui l’Inter troppo spesso mancava.
PIANO C – E proprio l’innesto definitivo di Eriksen a centrocampo, assieme alla crescita di Ivan Perisic alla sua sinistra, si traducono nel famoso piano B che Conte non sapeva ideare. E adesso, dopo la sfida al Cagliari, l’allenatore potrebbe vantarsi di poter scegliere addirittura un piano C. Dovendo rinunciare a Nicolò Barella, sembrava lecito attendersi un cambio paritario, come ad esempio Roberto Gagliardini. E invece no, Conte sceglie la qualità e schiera Stefano Sensi dal 1′, assieme a Brozovic e Eriksen. E il centrocampo nerazzurro domina la gara, senza mai andare in sofferenza. Spesso si diceva che Barella fosse uno dei pochi insostituibili nell’undici dell’Inter: ora sappiamo che non è così.
In Inter-Cagliari Conte ha fatto una scelta filosofica sul centrocampo