Inter eliminata come un anno fa, ma da Spalletti a Conte c’è un cambiamento
L’Inter in Champions League ha ottenuto lo stesso risultato di un anno fa. Ma è tutto uguale a un anno fa? No, per un motivo in particolare.
COME UN ANNO FA – Un anno fa l’Inter di Luciano Spalletti veniva eliminata dalla Champions League dopo l’1-1 a San Siro contro il PSV Eindhoven. Un anno dopo l’Inter di Antonio Conte viene eliminata dalla Champions League addirittura perdendo in casa 1-2 contro il Barcellona già matematicamente primo. Eppure per i nerazzurri la situazione non è la stessa. Ci sono dei passi avanti da cogliere tra le righe, coltivare e sviluppare.
CROLLO SUL PIÙ BELLO – Un anno fa, appunto, l’Inter era partita forte. L’iconica vittoria sul Tottenham, la vittoria in trasferta in Olanda. Poi una sconfitta a Barcellona, che ci può sempre stare, compensata da un pari a San Siro. La strada sembrava ben tracciata per il ritorno agli ottavi di Champions dopo tempo immemore. Le ultime due sfide però hanno mostrato una squadra timida, paralizzata dalla paura, incapace di vincere, troppo impegnata a lottare coi suoi fantasmi. Insomma solo un fuoco di paglia durato troppo poco, come dimostrato anche dai successivi accadimenti tra campionato ed Europa League.
NUOVO CARATTERE – Quest’anno l’epilogo è lo stesso. L’Inter di Conte ha chiuso da terza il suo girone sbagliando l’ultima decisiva gara a San Siro, con un certo carico di amarezza, finendo retrocessa in Europa League. Ma analizzare le partite è doveroso perché l’andamento generale è stato molto diverso. La squadra ha sbagliato a livello di approccio e mentalità una partita, la prima con lo Slavia Praga. In quella gara l’Inter è stata timida, impaurita dagli avversari e l’1-1 in rimonta è sembrato persino generoso. Poi però qualcosa è cambiato. I nerazzurri non hanno sempre fatto bene, subendo decisamente troppi gol e mostrando cali troppo lunghi decisamente da evitare. Ma hanno messo in campo anche in trasferta su campi difficili idee, sfacciataggine, gioco, voglia di vincere, convinzione nei propri mezzi. In una parola, personalità. Nessuna speculazione, ricerca del gol continua. Cose totalmente assenti nelle partite decisive con Spalletti. Non è bastato, ma è un passo avanti. Da confermare in Europa League.