Europa League is #NotForEveryone! Inter, Danzica val bene una messa
La stagione europea dell’Inter non è terminata, ma dalla Champions si è solo trasferita in Europa League. Cambiano di qualche ora gli appuntamenti settimanali, dal martedì/mercoledì al giovedì. E cambiano anche le prospettive di alzare un trofeo internazionale a fine stagione, almeno in teoria. Deve essere una stagione #NotForEveryone? Diamoci appuntamento a Danzica, allora
APPUNTAMENTO DA FISSARE – Se avete impegni per mercoledì 27 maggio 2020, mandate disdetta. Non è un obbligo ma una speranza. Prendetelo solo come consiglio eh. La sede è quella dello “Stadion Energa Gdansk” di Danzica, in Polonia. Casa del Lechia Danzica, per gli appassionati. Per essere più precisi, si tratta rispettivamente della data e della sede della prossima finale di UEFA Europa League, stagione 2019/20. Dopo la cocente retrocessione dalla Champions League, anche l’Inter fa(rà) parte delle trentadue squadre pronte a battagliare per conquistare questo trofeo a partire da febbraio 2020. O almeno questa è la speranza. Battagliare calcisticamente, dopo anni di figuracce. Perché la cultura calcistica italiana, arretrata come non mai, porta le società a snobbare l’appuntamento. L’Europa League non viene considerata. Anzi, peggio. La Serie B europea viene vissuta come una tassa da pagare. Un peso. Qualcosa di cui sbarazzarsi il prima possibile. Per intenderci, meglio uscire subito a febbraio che arrivare fino in fondo a maggio. Follia.
INTER DA RIVOLUZIONARE – La lezione rimediata dal Barcellona B (vedi analisi tattica) dimostra che l’Inter di Antonio Conte non è ancora in grado di lottare per l’Europa che conta. La Champions è un target troppo alto, roba per squadre forti. Spogliatoi esperti. Uomini maturi. L’Inter deve ancora lavorare su questi aspetti prima di potersi sedere allo stesso tavolo della regina Real Madrid, del Liverpool campione in carica, dello stesso Barcellona e via dicendo. Può però iniziare a considerare uno step intermedio. Così come in Italia, prima dello scudetto, avrebbe potuto impegnarsi per rispolverare la bacheca almeno con una Coppa Italia, lo stesso discorso può farsi in campo internazionale. Per credere l’impresa possibile, però, a Conte servirà sostegno dalla società attraverso il mercato di gennaio. Tre cambi possibili nella Lista UEFA, magari con altrettanti nuovi acquisti di livello medio-alto. Sicuramente un centrocampista, possibilmente due. E forse un centravanti esperto che faccia rifiatare la coppia titolare. I nomi si conoscono già, inutile ignorarli.
DANZICA COME PARIGI ’98 – La stagione 2019/20 dell’Inter è iniziata con una citazione a fare da sfondo alla campagna abbonamenti. E a tutto quello che ne conseguirà. #NotForEveryone. Non per tutti. L’Inter non lo è sicuramente. La Champions non lo è più per lei, però. Ma la Champions non è tutto. Ogni progetto ha un piano B, quello dell’Europa calcistica prevede solo una variazione della sigla: da UCL a UEL. Cambia una lettera dell’acronimo. Cambiano gli avversari. Soprattutto, cambiano la loro competitività e la competizione in sé. Il 6 maggio 1998, l’Inter arriva al “Parc des Princes” di Parigi, batte nettamente la Lazio per 3-0 (Ivan Zamorano, Javier Zanetti e Ronaldo) e porta a casa un trofeo internazionale. La terza (ex) Coppa UEFA degli anni 90, già ex Coppa delle Fiere prima del patrocinio UEFA. Sembra una vita fa e forse la Champions di Madrid 2010 ha provocato diffidenza verso questo trofeo, che è rimasto immutato negli anni. Sempre affascinante, pur non avendo né grandi orecchie né ricchi premi. Ma se “Parigi val bene una messa”, perché non Danzica? Facciamo in modo che anch’essa sia #NotForEveryone, grazie.