Inter, dopo due anni è caccia al vice Lukaku: l’importanza del bomber di scorta
Lukaku nelle ultime due stagioni non ha praticamente mai riposato, sempre presente e sempre sul pezzo. Perno inamovibile del gioco di Conte e sicuramente al centro anche del progetto Inzaghi. L’Inter però dovrebbe guardarsi intorno per cercare un attaccante che possa farlo rifiatare e cambiare le partite entrando dalla panchina.
INAMOVIBILE – Romelu Lukaku nella scorsa stagione ha giocato 44 partite sulle 48 totali dell’Inter. Ne ha saltate due per infortunio agli adduttori, una per squalifica e ha rifiatato solo contro la Sampdoria a scudetto ormai assegnato. Stesso discorso può essere fatto anche per il suo impiego nel Belgio. Difficilmente salta un minuto o viene fatto riposare. È rimasto in campo 84′ anche nella partita contro la Finlandia nella terza giornata del gruppo B degli Europei. Una macchina. Lukaku ha raggiunto una maturità psicofisica impressionante. È un atleta a tutto tondo e il suo stato di forma straripante sta lì a dimostrarlo. Però nella passata stagione ci sono stati anche momenti in cui era evidentemente stanco e aveva bisogno di rifiatare. Il suo gioco è molto dispendioso e quando gli impegni sono ravvicinati si rischia di spremerlo eccessivamente. Questo è un gioco d’azzardo che alla fine ha pagato ma è stato al limite dell’incoscienza da parte dell’Inter.
GOL DALLA PANCHINA – Nel primo anno di Antonio Conte il ruolo di quarto attaccante l’ha ricoperto Sebastiano Esposito, 14 presenze e 1 gol per lui. Nelle poche occasioni in cui è mancato Lukaku, la coppia Lautaro Martinez – Alexis Sanchez ha dovuto supplire alla sua assenza. È ovviamente una soluzione tattica che ti costringe a cambiare modo di giocare e ti lascia senza alternative in panchina. Nel secondo anno invece il ruolo è stato di Andrea Pinamonti, che ha collezionato 10 presenze e 1 gol. Stesso discorso fatto per Esposito, troppo poco per essere considerato un degno vice Lukaku. Ma non è solo un problema di far rifiatare il belga. Serve un attaccante in grado di entrare e cambiare il corso del match quando il piano A non sta funzionando. Quante partite ha sbloccato e vinto Simone Inzaghi inserendo Felipe Caicedo? Quante ne ha portate a casa Gian Piero Gasperini facendo subentrare Luis Muriel? Non scomodiamo nemmeno il mostro sacro Julio Cruz, probabilmente il miglior 12° uomo degli ultimi 30 anni, capace di segnare un gol nel derby 11 secondi dopo il suo ingresso in campo. Un talismano. Girano diversi nomi, l’ultimo quello di Andrea Petagna (vedi approfondimento), altri ne usciranno. Qualcosa va fatto, perché, anche se può sembrarlo, Romelu Lukaku non è un alieno. Probabilmente.