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Asllani, un anno perso all’Inter: il bicchiere mezzo pieno esiste davvero?

Asllani non fa parte del ristretto gruppo di protagonisti dell’Inter di Inzaghi arrivato fino a Istanbul. Il centrocampista arrivato ad Appiano Gentile via Empoli termina la sua prima stagione nerazzurra nell’ombra ma probabilmente non è tutto da buttare. O almeno si spera

(NON) BUONA LA PRIMA – Il 30 giugno 2023 Kristjan Asllani festeggerà il suo primo anno in nerazzurro. Un anno indimenticabile per tanti motivi ma non di certo per le apparizioni in campo. Il centrocampista albanese classe 2002 nella sua prima stagione all’Inter mette insieme 29 presenze, addirittura più del “sessennio” di Dalbert (vedi focus). In tutte le competizioni. La maggior parte in Serie A (20), a seguire Champions League (5), Coppa Italia (3) e Supercoppa Italiana (1). Un numero di presenze da dividere per tre, ottenendo così il reale minutaggio di Asllani: una decina di partite “complete”, non di più. Troppo poco per un neo 21enne così talentuoso. Nessun gol, nessun assist. Qualche buono spunto, pochissimi picchi. E un errore pesante, al Camp Nou di Barcellona, poi “alleggerito” dalle combinazioni sul percorso nerazzurro in Europa. Può vantare in bacheca sia la Coppa Italia sia la Supercoppa Italiana, ma non di certo da protagonista. Questa la prima stagione di Asllani all’Inter. Anzi, il suo primo anno nerazzurro da comparsa. Ne è valsa davvero la pena? I vari punti di vista sull’operazione sono discordanti.

Il bicchiere mezzo pieno di Asllani all’Inter

LENTA MATURAZIONE – La crescita tecnico-tattica all’ombra di Marcelo Brozovic e Hakan Calhanoglu non è quantificabile. Un anno a studiare da regista può far comodo. Una stagione intera a studiare “da Inter”, idem. La crescita caratteriale e mentale, sugli esempi di Nicolò Barella ed Henrikh Mkhitaryan, verrà valutata soltanto nella prossima stagione. Ciò che sicuramente non è servito ad Asllani è l’anno trascorso da sesta e ultima opzione a centrocampo per Simone Inzaghi, addirittura dietro nelle gerarchie rispetto a Roberto Gagliardini (vedi focus). Una scelta difficile da comprendere ma forse nemmeno tanto. L’esperienza e la fisicità al servizio del finale di stagione dell’Inter anziché la freschezza e il talento. Asllani non matura perché Inzaghi gli preferisce – per abitudine e sicurezza – l’ormai ex Gagliardini, Asllani matura se Inzaghi gli dà fiducia incondizionata e lo lancia nella mischia. Cosa non successa nella prima stagione a Milano. Nonostante ciò, vedere il bicchiere mezzo pieno è possibile: l’Inter ha investito su Asllani non per bruciarlo e/o cederlo in prestito in attesa del ritorno a casa da centrocampista maturo. Si è investito sul talento scuola Empoli per farlo maturare lentamente in casa, senza fretta né rischi.

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