Italia 2022 come l’Inter 2011: ricambio tardivo, la storia fa parte del passato
Italia fuori dai Mondiali prima ancora di qualificarsi. La storia si ripete ma purtroppo non è la storia dei freschi campioni d’Europa. Il fallimento guidato dal CT Mancini ricorda molto quello dell’Inter… campione d’Europa. E gli ultimi dieci anni sono significativi su ciò che ora va fatto e soprattutto su cosa evitare
FALLIMENTO AZZURRO – La cocente delusione della Nazionale Italiana, che non andrà ai Mondiali di Qatar 2022, farà discutere per mesi. Probabilmente anni. Anche perché si tratta del secondo Campionato Mondiale perso consecutivamente. La mancata qualificazione è un dramma tecnico-sportivo ma anche economico-finanziario per il movimento calcistico italiano. E più che altro, è un fallimento generazionale. O meglio, di mancato ricambio generazionale. L’Italia del CT Roberto Mancini si è ripresentata ai nastri di partenza tenendo al centro del progetto calciatori a fine carriera e con la pancia piena. E i giovani italiani, seppur talentuosi, faticano a imporsi. Soprattutto se chiamati a fare la partita della vita per l’Italia proprio a causa dell’assenza dei fedelissimi (titolarissimi!). La nuova Italia nasce ora, dopo aver dimenticato quanto fatto finora.
L’Italia (male) come l’Inter un decennio dopo
ESEMPIO NERAZZURRO – Un errore strategico che ricorda moltissimo quello dell’Inter post-Triplete. Archiviato il 2010, l’Inter si è auto-proiettata verso il fallimento per aver continuato a puntare sui cavalli vecchi anziché sul nuovo che avanza(va). Il paradosso? Entrambe le squadre non hanno puntato su Mario Balotelli, nel 2010 ancora 20enne e ceduto al Manchester City… di Mancini! Che da CT, nella “sua” Palermo, ha pensato bene di non puntare sull’ormai 31enne attaccante scuola Inter. Scelta coerente ma chi lo ha sostituito è forse migliore? Stessa generazione, la risposta la conosciamo già… Se il ricambio è tardivo, non c’è possibilità di scrivere il futuro. La storia fa parte del passato. L’Inter ha impiegato dieci anni per riprendersi dai suoi errori. All’Italia post-Euro 2020 si chiede solo di fare in fretta. Il prossimo appuntamento Mondiale è nel 2026: dodici anni dopo l’ultima volta. Questo il fallimento di più generazioni.