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Inter, “a favore” VAR sempre spento: usato solo “contro”! Mancano 5 rigori

In Inter-Parma di ieri c’è stato l’ennesimo evidente errore arbitrale a sfavore dei nerazzurri (vedi moviola). Eppure, ancora una volta, il VAR è rimasto fermo a guardare. La particolarità è che, nonostante chiari rigori ignorati, in questa stagione gli arbitri hanno usato la tecnologia solo… contro.

PROBLEMA ARBITRI – La Serie A ha spento il VAR, almeno quando conta. Dall’inizio del campionato si nota una sempre più diffusa tendenza a non usare la tecnologia, nonostante ci siano chiari ed evidenti errori. Il motivo lo può conoscere solo l’AIA, e farebbe bene a spiegarlo (per poi correggerlo, o così non andiamo avanti), ma è ormai palese. Eppure, in sei giornate, l’Inter ha avuto la “fortuna” di vederlo in azione: peccato che, nonostante chiarissimi errori a suo sfavore, sia stato usato solo… contro. Esatto: per cambiare decisioni a sfavore dei nerazzurri. Prima, contro la Fiorentina, per togliere un rigore a Lautaro Martinez su intervento di Martin Caceres, poi col Milan per dare fuorigioco prima del rigore su Romelu Lukaku. E in Champions League per dare rigore al Borussia Monchengladbach. Eppure ci sarebbe molto altro, come riportato di seguito, con cinque rigori negati.

BENEVENTO-INTER

Recupero della prima giornata, arbitro Marco Piccinini. Un nome, purtroppo, tornato alle cronache ieri. Il terribile direttore di gara della sezione di Forlì comincia il suo show al 38′, quando ferma Alexis Sanchez davanti alla porta (vuota). Motivo? Fallo in attacco. Cos’era successo? Lorenzo Montipò e Christian Maggio si erano scontrati, senza che il cileno li ostacolasse. Qui il VAR non poteva intervenire, avendo lui fischiato prima del tiro, ma è un errore clamoroso. Non l’unico: a inizio ripresa lo stesso Montipò travolge in uscita Stefano Sensi e si vede omaggiato di un fallo. Era rigore, qui sì che il VAR avrebbe potuto giudicare ma nulla. Così come su una “parata” di Alessandro Tuia su tiro di Nicolò Barella, e nel primo tempo su un intervento duro di Luca Caldirola su Lukaku in piena area. Una serie di casualità…

LAZIO-INTER

Terza giornata, arbitro Marco Guida. Dopo l’espulsione (giusta) di Ciro Immobile per il fallo di reazione su Arturo Vidal arriva un rosso pure per Stefano Sensi. Motivazione identica: ha reagito mettendo le mani addosso a Patric. Peccato che lo spagnolo faccia una sceneggiata essendo stato appena sfiorato… Anche qui il VAR dov’era?

INTER-MILAN

Quarta giornata, arbitro Maurizio Mariani. Doverosa premessa: quella di Simon Kjaer non era una giocata, giusto aver dato il fuorigioco che ha revocato il rigore a Lukaku. In questo caso l’intervento del VAR c’è stato, ma diciassette minuti prima (56′) aveva sorvolato sulla mancata espulsione di Franck Kessié. Graziato l’ivoriano, peraltro già ammonito, per un intervento col piede a martello (pericolosissimo) sulla caviglia di Achraf Hakimi. Era rosso diretto, invece non è stato segnalato nemmeno fallo. Mah.

GENOA-INTER

Quinta giornata, arbitro Davide Massa. Qui l’Inter ha vinto, come a Benevento, ma proprio nelle partite vinte bisogna segnalare gli errori. E nel primo tempo, sullo 0-0, è da rigore Mattia Bani che sposta il solito tartassato Lukaku. C’è chi ne ha segnalato anche un altro, per un tocco col braccio di un giocatore del Genoa su cross dalla sinistra: in realtà era fuori area.

INTER-PARMA

Arriviamo alle note dolenti di ieri. Poco da aggiungere sul placcaggio di Botond Balogh ai danni di Ivan Perisic: rigore colossale. La cosa che colpisce è come Piccinini sia stato così convinto dal segnalare, con ampi gesti delle braccia, come non ci fosse nulla. Era lì davanti, come ha fatto a non vederlo? Considerati certi rigori assegnati oggi, per non parlare di Milan-Roma di lunedì, le perplessità restano. E giustamente Giuseppe Marotta si è fatto sentire. Anche perché dire “eh ma l’Inter ha giocato male” conta zero: se c’è un rigore netto bisogna assegnarlo a prescindere dal “gioco”.

L’AIA RISPONDANicola Rizzoli, responsabile della CAN, sarà ospite a Sky stasera. Al designatore sarebbe bello mostrare questi episodi e chiedergli un commento: mancano cinque rigori, netti e con poco da discutere, più un cartellino rosso (e uno da revocare), mentre di contro l’Inter ha sempre avuto chiamate dal VAR “contro”. A queste si aggiunge il rigore negato, sempre a Lukaku, contro lo Shakhtar Donetsk. Vedere decisioni prese totalmente a caso, o che peggio ancora indirizzano (e falsano) le partite, nel 2020 con la tecnologia a disposizione è una presa in giro per tutti. Tanto quanto arbitri che vanno in campo per imporre la propria legge, apparendo sempre piuttosto permalosi e nervosi. Ah, ultima cosa: a Rizzoli andrebbe chiesto se, come segnalato dall’ex arbitro Claudio Gavillucci, è vero che in caso di review al VAR un arbitro venga penalizzato. Questo sarebbe gravissimo, e non solo per l’Inter.

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