Calciomercato

Pradè (DS Fiorentina): “Chiesa? Non facciamo partire nessuno”

Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, ha concesso un’intervista ai microfoni di Sky Sport dove ha parlato del calciomercato dopo il Coronavirus. Nell’anticipazione mandata in onda ieri sera (qui la notizia) il dirigente aveva confessato di aver contratto il virus e di averlo trasmesso alla sua famiglia

RICOMINCIARE A GIOCARE – Pradè sostiene che bisogna riprendere a giocare: «E’ importante ricominciare a giocare. Dopo queste cose c’è un rinascimento che parte dalle cose popolari e lo sport è uno di questi. Il calcio è una panacea per tutti, oltre al fatto che ci lavorano 100.000 persone, ma è un discorso a livello sociale. Sarà una cosa graduale, ci dovremo convivere e abituare. La cosa più brutta sarà giocare senza tifosi ma è un male necessario. Quello che mi è successo nella Fiorentina è particolarissimo, Commisso vuole una famiglia e mi ha chiamato tutti i giorni. Joe Barone mi chiamava a pranzo e sera. C’è stata nei miei confronti una cosa importante, non è vero quando si dice che il mondo del calcio è brutto, devo ringraziare tutti per la privacy. Tutti sapevano eppure non c’è mai stata una riga per rispetto della mia famiglia. Un presidente che mi è stato molto vicino è Lotito con la moglie che mi hanno chiamato tutti i giorni. Tante persone carine, mi ha fatto veramente piacere. In questi anni oltre al professionismo vuol dire che sono una persona a cui sono stati riconosciuti determinati valori, ringrazio e abbraccio tutti».

CHE MERCATO DOPO IL VIRUS – Pradè parla del mercato dopo il virus: «Il nostro lavoro tornerà alla normalità col tempo. La fase più importante inizierà al 18 maggio ed è un lavoro con tantissimo contatto. Noi ci dobbiamo vedere, non possiamo fare su skype, staremo attenti. Sarà qualcosa di diverso attenendosi alle regole».

RINNOVO CON LA FIORENTINA – Pradè racconta come ha rinnovato il contratto con la Fiorentina: «Io ero in scadenza di contratto, mi è stato mandato per email il rinnovo del contratto il giorno di Pasqua che è stato molto particolare, con mio suocero che stava male. E’ stato un gesto che mi ha commosso».

I PROGETTI DELLA FIORENTINA – Pradè illustra i progetti ambiziosi della Fiorentina: «La Fiorentina è una società forte e sana. Logicamente anche la Fiorentina dovrà stare attenta ai bilanci, i calciatori forti avranno sempre un prezzo importante, chi avrà un abbattimento saranno i calciatori medi e questo sarà bene. Non sarà un mercato dopato, noi siamo partiti in anticipo con un mercato di gennaio importante con situazioni che saranno utili. Dovremo completare la squadra e questo è solo il tempo, nemmeno noi sappiamo come e quando finirà il campionato, è ancora tutto nebuloso».

CHE FUTURO PER IACHINI E RIBERY – Pradè parla del futuro di Iachini e Ribery: «C’è un rapporto così bello tra noi che ci siamo detti che a fine stagione ne parleremo. Con Beppe c’è un bel rapporto, vedremo come finirà la stagione. Ribery è al centro del progetto, è felice di vivere qua».

MERCATO CREATIVO – Pradè crede che il futuro vedrà un mercato creativo: «Bisogna essere molto creativi, sarà un mercato con molti scambi. Quando una società è forte come la Fiorentina si può arrivare su tanti obiettivi, bisogna scegliere quelli giusti con la voglia di venire da noi. Cercheremo di essere una squadra sempre più competitiva».

CHIESA NON VA VIA – Commisso ha praticamente blindato Chiesa, chiudendo a eventuali contropartite tecniche per una sua cessione, Pradè conferma tutto: «Se lo dice il Presidente come faccio a dire qualcosa di diverso, quello che dice il presidente è legge. Noi non abbiamo nessuna intenzione di far partire nessuno, non vediamo la necessità. Nessuno ci ha chiesto di andare via, ma chi sta alla Fiorentina deve avere voglia di starci e questo i giocatori lo sanno. Il rapporto quest’anno è diventato buonissimo tra Fiorentina e famiglia Chiesa, poi quello che succederà è un altro tipo di discorso, le decisioni saranno di tutte e due le parti».

GLI INVESTIMENTI – Commisso sta facendo grandi investimenti per la Fiorentina: «Sarà anche la nostra forza del futuro. Il presidente sta facendo grandissimi investimenti come il centro sportivo da 70 milioni dove vogliamo crescere giovani talenti italiani. Il tempo ci darà ragione, Commisso è una di quelle persone che per quello che ha fatto è una persona genialoide. Con la sua semplicità e la sua forza ti trasmette il suo dna, un grandissimo lavoratore e umile, che ancora oggi va in ufficio per conto suo. La semplicità di un manager che si è costruito da solo, è un personaggio di crescita importante e sono contento di lavorare con lui, sono convinto che se lo lasceranno lavorare in Italia avrà grandi risultati. E’ venuto per lasciare qualcosa di importante. Ci vuole tempo per raggiungere squadre forti con fatturati il triplo. Giù il cappello a squadre come Atalanta o Lazio. La Roma sta diventando una grandissima squadra, non sarà facile essere alla loro altezza, ma ci proveremo. Il presidente Sensi mi diceva sempre che di calciatori e dirigenti ce ne stanno tantissimi, ma di presidenti che mettono soldi ce ne sono pochissimi. Quando hai quello i calciatori li trovi».

I POSITIVI – La Fiorentina ha avuto tanti giocatori positivi: «Io immaginavo questo, ognuno di noi si negativizza in tempo diverso, ognuno di noi risponde in modo diverso. Sono tutti asintomatici in via di guarigione, la curva del virus decresce fino ad arrivare alla negatività. Loro sono tutti negativi penso di averli a disposizione per la prossima settimana. Io ci ho messo 48 giorni a diventare negativo, è stata lunga e faticosa. Per i miei suoceri ho avuto grande paura, mio suocero ha fatto rianimazione. Abbiamo avuto paura di perdere i nostri cari, vederli andare via in ambulanza e non sai quando li rivedi è qualcosa di emotivamente molto forte. E’ la prima volta che ne parlo e l’ho voluto io in un trasmissione sportiva, noi con 9 persone siamo stati un piccolo focolaio. Ho voluto parlarne in una trasmissione sportiva perché lo sport è un veicolo importante ed è il mio mondo».

IL CONTAGIO IN FAMIGLIA – Pradè torna sul contagio portato in famiglia: «E’ normale che uno si colpevolizzi. Io sono tornato a casa l’11 marzo, loro stavano dal 6 in isolamento. Non è venuta subito, io stavo benissimo, nessuno di noi sa quanto è l’incubazione precisa. Non sapevamo che i nostri calciatori erano positivi. La settimana successiva abbiamo cominciato a fare i tamponi ai calciatori. Il senso di sentirsi responsabili una persona ce l’ha».

QUALE CALCIO DOPO IL COVID – Pradè immagina un rinascimento dopo questa crisi: «Ora voglio ridare il massimo alla Fiorentina e Commisso. Stiamo dando un grande contributo, abbiamo avuto anche il caso del nostro medico che è stato ricoverato e devo ringraziare anche lui per la sua professionalità e dedizione. Meglio di chi ha passato questa situazione non c’è nessuno, anche per come va gestito il post. Con le precauzioni si possono fare tutte le cose possibili e immaginabili. Sarà un calcio più intelligente, bello. Mi piace usare una parola che rispecchia tanto Firenze, ci sarà un rinascimento anche dei valori».

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