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Skriniar: “Ronaldo il mio idolo! Inter, ecco i miei ricordi. E oggi nomino…”

Skriniar è il protagonista di questo primo appuntamento da casa in tempi di stop forzato dal calcio giocato (e non solo) per la campagna #TogetherAsATeam. Tante domande e altrettante risposte da parte del numero 37 dell’Inter. Calcio e non solo. Ecco quanto raccolto da Inter-News.it durante l’#AskSkriniar odierno

QUARANTENA – Parte dall’attuale quotidianità Milan Skriniar: «Sono chiuso in casa con la mia ragazza e con i mie due cani piccolini. Oltre ad allenarmi, seguendo le indicazioni del nostro staff per mantenermi in condizione, sto guardando serie TV e sto giocando alle freccette, quindi le mie giornate passano così. Sfido Marcelo Brozovic a freccette? Adesso non mi va di giocare online (sorride, ndr), ma con la mia ragazza, e guardiamo le serie TV insieme oltre agli allenamenti. Ci alleniamo a casa. Per la testa non è semplice restare concentrati, normale che si cambia. Adesso combattiamo tutti insieme questo virus, ma appena finisce tutto ciò appena e saremo tutti insieme al campo, la concentrazione e tutto il resto arriveranno. Adesso sento le canzoni, ogni sera verso le 20.00, si affacciano tutti dal balcone e cantano le canzoni. Bello, mi piace questa cosa! Sto ascoltando e guardando anche io ciò che fanno, ma non canto. Se conosco la canzone, magari dico qualche parola, ma per il resto non canto molto! Non so se ci sono altre challenge da fare dopo quelle di Instagram (ride, ndr), se poi decido di farne in questi giorni vediamo!».

RICORDI – Prima di arrivare all’Inter e in Italia, la carriera di Skriniar si è sviluppata in Patria: «Penso di essere messo bene con la memoria, vediamo (sorride, ndr). Il primo giorno da professionista? Quando ero in Slovacchia, nella squadra Primavera paragonandola all’Italia, ogni volta la Prima Squadra chiamava alcuni ragazzi per allenarsi con loro. Ho fatto un paio di allenamenti così, anche senza essere ancora professionista, poi a 16 anni mi hanno chiamato. È una bella emozione allenarsi ogni giorno con i giocatori della Prima Squadra, quindi è stato bello. La prima partita che ho giocato? Avevo 17 anni e qualcosa, nel campionato slovacco, e abbiamo pareggiato 0-0. Ho giocato novanta minuti da centrocampista, mio primo ruolo, come già tanti tifosi sanno».

COLLEGHI – Avversari compagni mancati, ecco l’elenco di Skriniar: «Ci sono stati tanti difensori bravi nella storia dell’Inter, come nell’anno del Triplete in cui si è vinto tutto. Ma se devo dirne uno, dico Walter Samuel. Con la sua forza mi piaceva molto. Samuel faceva più differenza di me, sicuro (ride, ndr). In questo momento mi piacciono Sergio Ramos, che da tanti anni sta giocando bene. E negli ultimi due-te anni Virgil van Dijk, che è bravissimo. E a me in Italia piaceva anche Kalidou Koulibaly, che adesso sta vivendo un momento difficile per via dell’infortunio, ma fino all’anno scorso ha giocato sempre molto bene. Del passato come attaccate mi sarebbe piaciuto affrontare Ronaldo, il Fenomeno. Perché anche quando ero bambino mi è sempre piaciuto. Ronaldo era il mio giocatore preferito, quindi dico lui. Così come contro, avrei voluto giocare anche con Ronaldo, proprio perché era il mio giocatore preferito. Sono tanti gli attaccanti difficili da marcare, sicuramente Lionel Messi e Cristiano Ronaldo che sono i più bravi al mondo. E pure Kylian Mbappé. Ma anche Zlatan Ibrahimovic, contro cui ho giocato per la prima volta nel Derby di Milano, anche se non è più giovane, ha ancora l’esperienza e mi è sempre piaciuto perché è veramente forte e bravo».

INTER – Il rapporto nerazzurro per Skriniar è speciale: «È stato bellissimo venire all’Inter. Quando mi è arrivato il messaggio che l’Inter mi voleva, è stato bello e ho detto subito di volerci andare perché mi piaceva andare. Ci sono tante cose belle dell’essere un giocatore dell’Inter. Ad esempio, ogni giorno voler andar ad allenarsi ad Appiano Gentile, che è un centro sportivo bellissimo. Ma la cosa che più mi ha emozionato una volta arrivato all’Inter è stato giocare a San Siro con tutti i tifosi allo stadio. Questa è la cosa più bella in assoluto. Sicuramente è grande emozione aver indossato la fascia di capitano e sono stato orgoglioso di essere capitano di questa squadra. La fascia dà grande responsabilità, sicuramente, ma quando ce l’hai oppure no non cambia il modo di giocare. Io cerco sempre di dare il massimo. Questo deve essere importante. Per me Samir Handanovic, della nostra squadra, è il più professionista di tutti. Guarda le partite e consce gli avversari, il professionista è questo. E poi Handanovic come ragazzo è bravissimo. Adesso è difficile dire chi è il compagno con cui ho il miglior rapporto perché siamo veramente un bel gruppo, tutti insieme. Anche fuori dal campo stiamo molto insieme. Ma se devo dirne uno, dico Alessandro Bastoni. Bastoni chiede se gli voglio bene? Il mio amico Jerry (ride, ndr), certo che gli voglio bene! Di tutti? Adesso non so se si può dire solo uno, perché ho giocato con tanti giocatori bravi, anche prima dell’Inter. Se devo dirne uno, dico Bruno Fernandes che ora è andato al Manchester United. A me piaceva tantissimo già quando giocavano alla Sampdoria e avevamo un bel rapporto».

GUSTI – Skriniar racconta alcune curiosità della sua vita: «Non ho mai pensato a cosa avrei fatto se non fossi diventato calciatore, perché ho sempre voluto diventare tale, per questo sono contento di esserlo diventato alla fine. Non ho idea di cosa sarei diventato se non lo fossi diventato. Il numero 37 l’ho già Spiegato da qualche parte, non ha un significato. Quando ho giocato per la prima volta in Slovacchia, ho usato il numero 3. Il mio numero preferito è il 17, ma alla Sampdoria erano tutti occupati. Li ho messi insieme ed è uscito il numero 37. Siccome nella Sampdoria ho fatto abbastanza bene, ho deciso di lasciare questo numero anche all’Inter. Adesso posso dire che questo è il mio numero preferito. Il mio piatto preferito in Italia, avendo giocato a Genova, sono le trofie al pesto, che ho mangiato spesso! Non c’è un piatto italiano che mi piace particolarmente, ma me ne piacciono diversi, poi c’è un piatto tipico slovacco che mi piace».

TATTICA – Si torna a parlare di calcio, tema preferito di Skriniar: «Ci sono tanti cambiamenti. Io ho sempre giocato nella difesa a quattro ed ero abituato a farlo, poi ci sono stati subito cambiamenti dal primo giorno con l’arrivo di mister Antonio Conte, che ci spiega come fare. Stiamo lavorando e cerchiamo di migliorare da ogni punto di vista. Continuiamo così e andiamo avanti. In Slovacchia sanno che la Serie A è molto tecnica e si lavora tanto sulla tattica. Lo sapevamo tutti. Poi quando uno viene qua e vede che è la verità, scopre che ci sono anche altre cose. Adesso forse è un po’ cambiato il calcio italiano. Ci sono squadre che giocano diversamente, alcune più in contropiede e altre più con il possesso palla. Ora sta diventando il campionato preferito di tanti».

PRESENTE – I tifosi dell’Inter gli chiedono il primo gol stagionale, Skriniar non si tira indietro: «Anche io voglio il gol, speriamo presto dai! Manca anche a me. Mi piace quando uno dice che vuole diventare come me (sorride, ndr). Sicuramente deve lavorare ogni giorno e migliorare, poi serve la fortuna come l’ho avuta io nell’arrivare all’Inter. Però, a parte questo, serve il lavoro quotidiano. Stare lontano dalla famiglia e dagli amici, non è semplice. Però, quando vuoi diventare un calciatore professionista, bisogna fare sacrifici. Quanto sono interista da 1 a 10? Dieci! E anche di più, ma da 1 a 10 dico “dieci”! La chiacchierata è andata bene, è stato tutto carino».

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