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Lukaku King ma solo del Circo del Calciomercato: Inter co-partner?

Lukaku continua a essere il protagonista di un calciomercato mediatico che ogni estate fatica a fatturare, un po’ come l’Inter. Ed è proprio l’accoppiata belga-nerazzurra in compagnia di altri interpreti a portare avanti il circo (assurdo) in queste ore. In attesa della verità post-weekend

ERRARE COME STILE DI VITA – Non troppo tempo fa Romelu Lukaku amava il suo ruolo di beniamino dei propri tifosi. Poi ha fatto l’errore più grave che possa fare un calciatore: sentirsi più grande e importante della propria squadra. E forse anche della città che, attraverso il calcio, gli ha dato un ruolo più concreto nel mondo sportivo. Il fu “King of Milano” smette di essere tale dopo la fuga. Il primo volo Milano-Londra sarebbe dovuto essere anche l’ultimo. E invece no, Lukaku sbaglia ancora. Prima rilasciando un’imbarazzante intervista a cavallo tra Natale e Capodanno. Poi impuntandosi per tornare a tutti i costi all’Inter, dove si sentiva Re pur senza esserlo veramente.

Attenzione, però: “a tutti i costi” significa che i costi sono dell’Inter, perché Lukaku non rinuncia neanche a un centesimo del suo ingaggio. L’Inter in tutto ciò non è vittima, anzi. La plusvalenza fatta nel giro di un biennio con il classe ’93 belga è un capolavoro di calciomercato. Riprenderlo in prestito oneroso è un azzardo, che va a vuoto ma il rischio c’è in tutte le operazioni. L’unica vittima è il Chelsea, che si presta al teatrino pur di liberarsi per un anno di un corpo estraneo all’ambiente. Lukaku completa il suo terzo fallimento in maglia Chelsea e inizia la seconda avventura in maglia Inter. Quella che si preannuncia essere la stagione della rinascita, quindi della vita. Invece l’ex King of Milano finisce per fare la riserva a un professionista esemplare come Edin Dzeko, classe ’86. Il finale lo conosciamo già: a Istanbul come a Colonia, Lukaku non mette la propria firma sulla storia internazionale della Beneamata. Nulla di grave, banale constatazione: la carriera di Lukaku è questa. Né più né meno. Sentirsi l’erede di Samuel Eto’o quando non si riesce a essere nemmeno Zlatan Ibrahimovic è arroganza pura. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum diceva qualcuno… E quel qualcuno non viveva di calcio(e)mercato né di reti e soldi.

Lukaku diviso tra l’Inter e il non-Inter

CIRCO DEL CALCIOMERCATO – Il resto è storia recente. Tra Lukaku e l’Inter non è finita male. Anzi, tra Lukaku e l’Inter non è mai finita. Il secondo volo Milano-Londra, obbligato per fine prestito dopo il gelo del mancato rinnovo per un’altra stagione tra Inter e Chelsea, era previsto da copione. Il disturbo “mediatico” del Milan è la perla. L’operazione praticamente in chiusura con la Juventus, proprio come nell’estate 2019, è il capolavoro. Si possono raccontare tutte le storie che vogliamo ma sono le persone a fare e/o scrivere la storia. In questo caso specifico l’unica persona che può provare a scrivere e riscrivere – probabilmente sovrascrivere – la sua storia è Lukaku. Non c’è agente, dirigente o familiare che tenga in questa scelta. E non c’è allenatore, compagno di squadra o personaggio vicino all’ambiente interista a poter cambiare il corso di questa storia. La scelta, però, non è calcistica. Se sei un giovane calciatore di talento scegliere tra l’Inter e la Juventus (o un’altra squadra) è facile, perché basta pesare il progetto e valutare qual è l’ideale sia a livello economico-finanziaro sia tecnico-sportivo. E qualsiasi scelta va rispettata. Se sei un calciatore di 30 anni in crisi come Lukaku, la scelta è diversa: da una parte c’è l’Inter e il Lukaku-ter, dall’altra parte c’è il non-Inter e tutto ciò che ne consegue. O con l’Inter o contro l’Inter, a prescindere dalle opzioni Chelsea, Juventus, Milan o una squadra a caso tra l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti d’America. Questione di rispetto e serietà per non passare come il “King of Circo (di Calciomercato)” della situazione. Ruolo estivo in cui Lukaku sa essere decisivo.

Calciomercato solo come scenario del circo

KING OF MILANO FAKE – In tutto questo circo di calciomercato, in cui Lukaku è il re indiscusso da sempre e negli ultimi cinque anni in maniera esagerata, resta un solo dubbio: il ruolo dell’Inter. Vittima non lo era prima e non può esserlo nemmeno adesso. Ed è imbarazzante mettere in mezzo ai problemi le figure del “cattivo” Simone Inzaghi o del “sacrificato” André Onana, che è in partenza ma non per far tornare Lukaku a Milano. Bisogna raccontarle bene le cose. Anche quando sono assurde come questa. Riacquistare Lukaku era follia prima, riacquistarlo ora a cifre superiori va oltre la follia. La “minaccia” Juventus non dovrebbe preoccupare una volta pesato l’uomo prima del calciatore, anzi, dell’attaccante che dovrebbe garantire 30 gol pesanti. Il Circo del Calciomercato nei weekend estivi senza calcio giocato fa comodo a tutti ma a pagarne le conseguenze sono solo gli spettatori: l’uomo Lukaku ha ancora qualche ora a disposizione per chiarire la sua posizione dopo aver fatto divertire tutti. Il King of Milano Fake invece, può continuare a fare danni sbagliando qualsiasi mossa in carriera.

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